La scena, accaduta sulla Circumvesuviana, è stata filmata e condivisa su Facebook
Di nuovo offese razziste a bordo di un mezzo di trasporto. Una scena diventata quasi ordinaria, alla quale però c'è ancora chi si ribella e denuncia. L'ultimo caso diventato virale sul web è quello di un ragazzo che offende senza apparente motivo un gruppo di pakistani seduti sul treno della di Napoli. A prendere le loro difese una signora italiana che reagisce dicendo: "Preferisco che l’Italia diventi loro piuttosto che dei personaggi come te, fascista e razzista".
Il tutto è documentato dal un video realizzato da un altro passeggero, che è stato condiviso su Facebook e che ora è diventato virale con oltre 10mila reazioni, quasi 12mila condivisioni e centinaia di commenti. "Non c'è il resto del filmato, ma la signora, davvero coraggiosa, – racconta l'utente che ha condiviso il filmato – al crescendo di aggressività del tipo in questione, che la minaccia di essere in procinto di sferrargli un pugno, gli dice: 'Come ti vedo alzare le mani ti scasso l’ombrellone in testa'. Il ragazzo si alza e se ne va imprecando malamente ma si ferma davanti alla porta di uscita, come in attesa. Quando la signora, tre fermate dopo, fa per alzarsi, per niente intimorita e con un sorriso sereno – nient'affatto beffardo – non si fa nessun problema a prendere l’uscita verso la porta dove sta sostando il tipo. A questo punto un altro ragazzo, un manovale stanco di fatica e sporco di calce, chiaramente uno straniero dell’est europa, si alza e la segue alla porta. Quando il treno si ferma, la signora scende, il tipo che inveiva e che l’aveva guardata con rabbia all’approssimarsi della fermata rimane sull’uscio e l’ucraino (?), una volta chiusasi la porta, torna a sedersi. Aveva seguito la signora per assicurarsi che non fosse aggredita vigliaccamente mentre scendeva".
Pasa Anta vuole sottolineare il fatto che la reazione principale sia stata di indifferenza: "La realtà vera in questo video è la maggioranza silenziosa che caratterizza lo spirito di una società e di un periodo storico, cioè tutti i presenti, indifferenti e silenti".
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