Il pg: "Morì per lo stress causato dai carabinieri". Il 43enne deceduto il 14 giugno 2008 all'ospedale di Varese, dopo una notte trascorsa in caserma per accertamenti

Il sostituto Pg Massimo Gaballo ha chiesto la condanna a 13 anni di carcere per due carabinieri e a 10 anni e 6 mesi per sei poliziotti finiti a processo davanti alla Corte d'Assise di Varese per la morte di Giuseppe Uva, deceduto il 14 giugno 2008 all'ospedale di Varese, dopo una notte trascorsa in caserma per accertamenti.

In primo grado i militari e i poliziotti, accusati di omicidio preterintenzionale e sequestro di persona aggravato, sono stati assolti. Nella requisitoria, il pg di Milano, Massimo Gaballo, ha sottolineato che Giuseppe Uva morì "a causa di un'aritmia provocata dalla violenta manomissione sulla sua persona col trasferimento coatto in caserma, anche a prescindere dalle eventuali percosse subite e dalle lesioni riscontrate sul suo corpo".

A ucciderlo, secondo il rappresentante dell'accusa, furono la "tempesta emotiva" e lo "stress" derivati dal suo traferimento in caserma, illegittimo perchè le forze dell'ordine conoscevano bene l'operaio 43enne che non aveva commesso reati. Secondo il pg, Giuseppe Uva venne "punito" dai carabinieri con un fermo illegittimo, che poi lo portò alla morte, forse per le sue vanterie su una presunta relazione da lui avuta con la moglie di uno degli uomini dell'Arma.

Per i poliziotti, invece, il Pg ha chiesto una condanna più lieve perché a loro viene addebitata una condotta "omissiva". Il rappresentante dell'accusa si è poi soffermato sulle due lesioni: una sulla sommità del cranio e l'altra alla base del naso. Ferite che per il Pg Gaballo "per ragioni di buon senso" non possono essere state "provocate da atti autolesionistici, come sostenuto dagli imputati". Gaballo ha anche contestato la tesi della sentenza di primo grado secondo cui Uva mori quando, una volta arrivato al pronto soccorso dove gli venne praticato un Tso, era già in uno stato di sedazione, quindi non in un momento di stress acuto. In ogni caso, "la perizia ha dimostrato che l'assunzione di alcol da parte di Uva non ebbe nessun ruolo".

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