Lavoravano per 15 ore al giorno, per sei giorni, sotto la minaccia continua di licenziamento per uno stipendio che non superava i 700 euro. La guardia di finanza di Bolzano ha portato alla luce un preoccupante fenomeno di caporalato posto in essere mediante comportamenti di prevaricazione nei confronti di numerosi lavoratori, e di violazioni alle norme di sicurezza e fattispecie di evasione fiscale. I lavoratori, 41, prevalentemente stranieri, erano impiegati nella zona sud della provincia di Bolzano. Dovevano consegnare volantini porta a porta utilizzando biciclette messe a disposizioni del datore e i loro spostamenti erano monitorati con il Gps. Sette le persone denunciate. Individuata una società (con sede a Vicenza) la quale aveva reclutato un numero elevato di lavoratori, di nazionalità pakistana, indiana e algerina. I responsabili avevano creato un sistema ad hoc, costituito da ulteriori 4 ditte individuali e da 4 società (riconducibili sempre agli stessi soggetti), il cui principale scopo era quello di allargare il proprio giro d'affari mediante l'impiego di manodopera completamente in nero.

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