Il sisma alle 5.11 con epicentro a 2 km da Muccia, dove è crollato un campanile, e avvertito anche in Umbria e Lazio
Sono le 5.11 del mattino quando un terremoto di magnitudo 4.6 torna a terrorizzare l'Italia centrale. Migliaia di persone si riversano in strada nel maceratese, abbandonando, in preda alla paura, anche le casette antisismiche costruite dopo il 2016. La terra trema senza sosta per un paio d'ore: decine di scosse, una ventina delle quali di magnitudo compresa tra 2 e 3.5, con epicentro tra i Comuni di Muccia e Pieve Torina.
La scossa è superficiale, a soli 9 chilometri di profondità, e questo la fa sembrare ancora più violenta: viene avvertita ad Ancona e Pesaro, in Umbria, e nel Lazio fino a Roma.
Non ci sono feriti, né gravi crolli, se si esclude parte di un campanile seicentesco, nella zona rossa di Muccia, già danneggiato dal sisma del 2016.
Il bilancio è di una ventina di persone evacuate da sei case che avevano resistito alle scosse dei mesi passati e sulle quali scatteranno nelle prossime ore le verifiche di stabilità.
Chiuse le scuole, che non presentano danni esterni ma necessitano di controlli e lavori di ripristino degli arredi. Muri e tetti sono rimasti in piedi ma all'interno delle nuove abitazioni antisismiche le mensole sono saltate così come diversi serbatoi per l'acqua.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata