Sotto la lente il post sul blog che annullava le 'comunarie'

Beppe Grillo e Alessandro Di Battista, ​fondatore e parlamentare del Movimento 5 Stelle sono stati iscritti nel registro degli indagati dalla procura di Genova per diffamazione. L'indagine è scaturita dalla querela di Marika Cassimatis, l'ex candidata sindaco di Genova per il M5S, votata dagli attivisti e poi sconfessata da Grillo, che aveva accusato lei e i componenti della sua lista di "comportamenti contrari ai principi del M5S" togliendo loro il simbolo del movimento. Nei prossimi giorni, il pm potrebbe sentire entrambi gli indagati. Tra i Cinquestelle per ora prevale la volontà di non commentare "un atto d'ufficio".

FICO: SIAMO TRANQUILLISSIMI. "Siamo tranquillissimi, nessun problema". Così il capogruppo del M5S alla Camera Roberto Fico, interpellato da LaPresse dopo che Beppe Grillo e Alessandro Di Battista sono finiti nel registro degli indagati.

CRIMI: GRILLO SERENO.  "Non ho sentito Beppe, ma posso immaginare che sia più che sereno e tranquillo. E' un atto dovuto che sfocerà nel nulla. Ha una collezione di querele per diffamazione, non sarà certo quella di Cassimatis a spaventarlo". Così invece il senatore M5S Vito Crimi.

Cassimatis ha querelato Grillo sottolineando come "il post sul blog del 17 marzo, firmato a nome di Beppe Grillo" sia stato "estremamente oltraggioso". E ha inoltre presentato querela nei confronti del portavoce Alessandro Di Battista in quanto in seguito al post di Beppe Grillo, senza conoscere i fatti e le persone coinvolte, "ha pronunciato parole ingiuriose nei confronti di tutti noi, definendoci 'squali'" Cassimatis insieme ad altri dieci attivisti del M5s ed aspiranti consiglieri, componenti della lista che aveva vinto le comunarie di Genova, ha inoltre annunciato un ricorso per chiedere una sospensiva del voto online che ha fatto vincere il suo avversario Luca Pirondini e un reintegro della sua lista.

 

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