E' intervenuto nell'ambito del maxiprocesso di 'Mafia capitale'

"Mi è stata fatta una porcheria, hanno omesso le prove. Io sono un bandito e posso fare qualunque cosa, poco commettere qualunque reato, giusto o sbagliato che sia, perché sto da questa parte della sbarra, ma chi sta dall'altra parte non lo può fare. I carabinieri del Ros, hanno fatto una porcheria perché io non ho mai minacciato Seccaroni (Luigi, imprenditore è una delle presunte vittime di intimidazioni da parte di Carminati, ndr)". Lo ha detto Massimo Carminati nel corso dell'esame, in collegamento video dal carcere di Parma, nell'ambito del maxiprocesso di 'Mafia capitale', a Rebibbia.

"Lui mi ha preso in giro e ho smesso di parlarci – prosegue l'ex nar – E poi me lo trovo qui a dirmi che ho minacciato di bruciargli il negozio? Ma non scherziamo. Voglio essere trattato come tutti gli altri imputati. Questa storia di Seccaroni, fa la doppietta con quell'altro, Guarnera (Cristiano, altro ex amico di Carminati divenutone accusatore, ndr)". Nel racconto la voce di Carminati cresce di intensità, le parole si fanno concitate, tanto che si ferma e chiede una pausa: "Preside' – dice – mo me devo ferma' un attimo perché sto 'slittando'".

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata