Ieri l'interrogatorio fiume con i pm in una caserma all'estrema periferia est di Roma
Stretta tra inchieste giudiziarie e polemiche di chi, anche nel Movimento 5 stelle, da tempo la vorrebbe scaricare, Virginia Raggi 'va avanti'. È lei stessa a comunicarlo dopo l'interrogatorio con i pm della procura di Roma, che la accusano di abuso d'ufficio e falso in atto pubblico. La sindaca assicura che della polizza intestatale da Salvatore Romeo non era stata informata: "Non ne sapevo nulla, sono sconvolta", sottolinea parlando con i cronisti mentre, visibilmente affaticata torna a casa, a tarda notte, dopo l'interrogatorio fiume.
Romeo, diventato nell'agosto 2016 capo della segreteria politica di Raggi, nel gennaio del 2016 avrebbe indicato in 'Virginia Raggi' la nuova beneficiaria di alcune polizze vita da lui sottoscritte tempo prima, con un investimento di 30 mila euro. L'operazione finanziaria, bizzarra se si pensa che solitamente le polizze sulla vita sono intestate a parenti o amici stretti, sarebbe avvenuta qualche mese prima della vittoria elettorale di Virginia Raggi che, una volta divenuta prima cittadina, avrebbe scelto Romeo per il prestigioso incarico, triplicandogli lo stipendio (da 39 mila euro lordi l'anno, a 110 mila, scesi successivamente a 93 mila dopo l'intervento sulla nomina dell'Autorità nazionale anticorruzione). Anche di questo, sebbene in merito non ci siano per il momento accuse formali alla sindaca, i pm hanno parlato lungamente nel corso dell'interrogatorio.
Per oltre otto ore, ieri, Raggi ha parlato, in una caserma all'estrema periferia est di Roma, con il procuratore aggiunto Paolo Ielo e il pm Francesco Dall'Olio, titolari dell'inchiesta a suo carico.
Cuore dell'indagine la nomina di Renato Marra, fratello dell'ex capo del personale del Campidoglio, Raffaele, alla direzione del dipartimento Turismo, e proprio da lì sono partiti i magistrati, che alla sindaca hanno chiesto i dettagli della scelta di quella e altre persone. Il fascicolo vede indagato per abuso d'ufficio anche Raffaele Marra, detenuto dal 16 dicembre scorso nel carcere di Regina Coeli per un'altra inchiesta nella quale risponde dell'accusa di corruzione.
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