Il Pontefice: "La Chiesa condivide la sofferenza e le preoccupazioni di quelle care popolazioni"

"Cari fratelli e sorelle, appena possibile anch'io spero di venire a trovarvi, per portarvi di persona il conforto della fede, l'abbraccio di padre e fratello e il sostegno della speranza cristiana". Così Papa Francesco, al termine dell'Angelus celebrato in piazza San Pietro, rinnova la sua "vicinanza spirituale agli abitanti del Lazio, delle Marche e dell'Umbria, duramente colpiti dal terremoto di questi giorni. Penso in particolare alla gente di Amatrice, Accumoli, Arquata e Pescara del Tronto, Norcia".

"Ancora una volta dico a quelle care popolazioni che la Chiesa condivide la loro sofferenza e le loro preoccupazioni, prega per i defunti e per i superstiti. La sollecitudine con cui Autorità, forze dell'ordine, protezione civile e volontari stanno operando, dimostra quanto sia importante la solidarietà per superare prove così dolorose".

 

SCEGLIERE LA GRATUITA' –  Il Papa durante l'Angelus ha poi ricordato che bisogna "scegliere la gratuità invece del calcolo opportunistico che cerca di ottenere una ricompensa. Infatti i poveri, i semplici, quelli che non contano, non potranno mai ricambiare un invito a mensa. Oggi, Gesù si fa voce di chi non ha voce e rivolge a ciascuno di noi un accorato appello ad aprire il cuore e fare nostre le sofferenze e le ansie dei poveri, degli affamati, degli emarginati, dei profughi, degli sconfitti dalla vita, di quanti sono scartati dalla società e dalla prepotenza dei più forti" conclude il Pontefice.
 

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