Oltre 300 i feriti, tanti ancora sotto le macerie. Sisma paragonabile a quello dell'Aquila. Il capo della Protezione civile: "Qualunque sia il numero delle vittime è comunque una tragedia"
Trema il centro Italia. Alle 3.36 di questa notte si è registrata una forte scossa di terremoto di magnitudo 6.0 a 4 chilometri dalla superfice e con epicentro ad Accumoli, in provincia di Rieti nel Lazio, a pochi chilometri, equidistante, tra Norcia e Amatrice. A fornire l'ultimo bilancio delle vittime è stato il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio, in collegamento a Porta a Porta. "Ci sono 106 morti sulla parte laziale e 53 sulla parte marchigiana, quindi il bilancio ufficiale sale a 159 vittime". "Quello che è accaduto è un evento di impatto enorme. Bisogna garantire una ricostruzione vera, anche se oggi è il momento di asciugarci le lacrime", ha detto il premier Renzi, che ha parlato in conferenza stampa a Rieti, spiegando che i feriti sono 368.
Nonostante il buio e il freddo, si continua a scavare. Tutte le strutture di soccorso sono operative: "Il sistema di notte non rallenta", ha detto Curcio. "I soccorsi continueranno a lavorare finché non ci sarà più nessuno da trovare. Dobbiamo essere fiduciosi, siamo al lavoro". "Fare previsioni su quante persone ci sono ancora sotto le macerie è molto complicato – aggiunge – perché in questo periodo in questi paesi ci sono tanti villeggianti".
"Cerchiamo di essere seri: non cambia se è un numero in più o uno in meno, è comunque una tragedia", aveva detto qualche ora prima lo stesso Curcio, dopo il vertice a porte chiuse con il ministro per le Infrastrutture Graziano Delrio. "Domani metteremo a disposizione una prima somma, una cinquantina di milioni sul fondo emergenze nazionali, in attesa di ricevere una stima dei danni. Questo fondo serve ad affrontare le prime emergenze", ha fatto sapere poi il ministro delle Infrastrutture.
Mentre continuano le scosse tra Lazio, Marche e Umbria, ad Amatrice si registrano i danni più gravi, con il sindaco Sergio Perozzi che racconta prima a Radio Rai e poi al telefono con Sky: "Il paese non c'è più. C'è gente sotto le macerie, temo morti". Il presidente del Consiglio Matteo Renzi è andato sui luoghi colpiti dal sisma, "il premier Renzi ha detto che ci risentiamo a breve e che qui si gioca la faccia dell'Italia. Non ho motivo di non credergli", ha raccontato Pirozzi dopo l'incontro con Renzi. Per fronteggiare l'emergenza la Cei ha stanziato 1 milione di euro, organizzando una colletta nazionale per il 18 settembre, mentre 234 milioni sono disponibili dal Fondo per le emergenze nazionali. Offerte di aiuto sono arrivate anche dall'Europa, dal presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker.
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