Gli investigatori escludono un collegamento tra i responsabili del furto della carta di credito e il presunto omicida
Beau Solomon, lo studente americano trovato morto nel Tevere, a Roma, è morto annegato. È quanto emerge dall'autopsia effettuata presso l'Istituto di medicina legale dell'Università La Sapienza di Roma. Secondo quanto si apprende il giovane era vivo quando è stato spinto nel fiume, come dimostra l'acqua trovata nei suoi polmoni durante l'autopsia, e le ferite trovate sulla sua testa sono con tutta probabilità dovute ai massi che, proprio all'altezza di Ponte Garibaldi, dove Solomon è caduto nel Tevere, affiorano dall'acqua provocando delle rapide. I medici hanno effettuato una serie di esami tossicologici, anche per avere certezza che Solomon, come detto da alcuni testimoni, fosse ubriaco al momento dell'omicidio. Ma per avere tutti i risultati ci vorrà qualche giorno. Domani, nel carcere di Regina Coeli, si terrà l'interrogatorio di garanzia del gip Maria Agrimi, per la convalida del fermo di Massimo Galioto, il senza fissa dimora arrestato ieri con l'accusa di omicidio volontario aggravato da futili motivi.
Secondo il pm Marcello Monteleone, che indaga sul caso per la procura di Roma, Galioto, 41 anni, avrebbe spinto Solomon nel fiume durante una lite avvenuta la notte tra il 30 giugno e il 1 luglio, poco dopo che il giovane era stato derubato della carta di credito da due persone ancora non identificate. Secondo quanto riportato da alcuni testimoni, il ventenne era ubriaco e barcollante e gli inquirenti sono convinti che sia stato stato abbordato dai due che, dopo essersi impossessati della sua carta di credito, sono scappati lasciandolo solo, sulla banchina del Tevere. In un secondo momento, il giovane avrebbe incontrato Galioto. Gli investigatori escludono un collegamento tra i responsabili del furto della carta di credito, usata nei giorni successivi a Milano per una spesa complessiva di 1.500 dollari, e il presunto omicida.
Galioto infatti, avrebbe incontrato Solomon dopo la fuga dei due ladri: il ragazzo, probabilmente agitato per il furto subito, avrebbe discusso con l'uomo che con due calci e una spinta lo avrebbe buttato nel fiume prima di tornare a dormire, nella tenda dove vive con la compagna, come se nulla fosse accaduto. All'uomo, che ha ammesso di aver litigato con il giovane ed è stato visto spingerlo nel Tevere da due testimoni, la procura contesta il reato di omicidio volontario aggravato dai futili motivi.
Questa mattina, prima della Udienza nell'Aula Paolo VI con i pellegrini provenienti da Lione, intorno alle ore 9, il Papa ha incontrato i genitori di Beau Solomon. Lo ha fatto sapere il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi, che ha aggiunto che il Papa ha manifestato loro "i sentimenti della più viva partecipazione e compassione, e la sua vicinanza nella preghiera al Signore per il giovane così tragicamente scomparso".
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