Giuliani era indagato con l'accusa di aver ricevuto denaro per assegnare all'azienda 'Sicurezza e Ambiente' l'appalto della pulizia delle vie

L’ex comandante dei vigili di Roma, Angelo Giuliani, è stato rinviato a giudizio per corruzione e falso, e comparirà davanti ai giudici della seconda sezione penale del tribunale di Roma il prossimo 29 settembre. Secondo l’accusa avrebbe ricevuto denaro per assegnare all’azienda ‘Sicurezza e Ambiente’ l’appalto della pulizia delle vie dopo gli incidenti stradali. Imputati nel processo anche i tre dirigenti dell’azienda in questione e l’ex vice di Giuliani, Donatella Scafati.

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Nel corso dell’udienza davanti al gup una persona è stata prosciolta (Giovanni Bort) e due imputati, giudicati con rito abbreviato, sono stati assolti perché ‘il fatto non sussiste’ (Alfredo Meocci e Maurizio Sozi).

Aggiornamento al 6 maggio 2025: assolto Giuliani

L’ex comandante della polizia locale di Roma Capitale, Angelo Giuliani, è stato assolto in via definitiva dai giudici della terza sezione penale, presieduti dal magistrato Maria Clementina Forleo, della Corte d’appello di Roma, con la formula piena ‘perché il fatto non sussiste’.

L’accusa, contestata all’ex capo della Municipale di Roma, che lo portò agli arresti domiciliari, era quella di corruzione e gli era stata contestata nel periodo in cui Giuliani era anche il Presidente pro tempore del Gruppo Sportivo della Municipale di Roma ed era relativa ad alcune sponsorizzazioni che l’accusa aveva ritenuto illecite. Assolti, insieme a Giuliani, anche l’imprenditore Angelo Cacciotti, Giovanni Scognamiglio e Iano Santoro.

Scrivono i giudici nelle 7 pagine delle motivazioni della sentenza di assoluzione: “Il compenso per l’ipotizzato atto contrario ai doveri di ufficio non assume quindi la natura di compenso indebito e il “valore” per il pubblico ufficiale derivante da tale compenso non solo non è stato provato, ma non è stato neanche contestato in maniera chiara e precisa. Inoltre, la difesa ha fornito prova documentale circa l’erogazione delle medesime sponsorizzazioni anche in un periodo successivo alla cessazione dell’incarico da parte del Giuliani, il che dimostra ancora una volta che si trattava di sponsorizzazioni che per prassi consolidata la SA erogava agli enti pubblici con i quali intratteneva rapporti di lavoro, al di fuori di un collegamento certo e diretto con l’atto amministrativo che si assume contrario ai doveri di ufficio. Ne consegue che gli imputati devono essere mandati assolti con ampia formula liberatoria”. 

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