Nel programma di Vespa è prevista la messa in onda dell'intervista al figlio del boss

"Mi auguro che in Rai ci sia un ripensamento. Ma se questa sera andrà in onda l'intervista al figlio di Totò Riina, avremo la conferma che 'Porta a Porta' si presta ad essere il salotto del negazionismo della mafia e chiederò all'Ufficio di Presidenza di convocare in Commissione la Presidente e il Direttore generale della Rai". Così Rosy Bindi, presidente della Commissione Antimafia.
 

FNSI E USIGRAI: RISCHIO SALOTTI CRIMINALI "Dopo i Casamonica, stasera a 'Porta a Porta' la famiglia Riina. La Rai Servizio Pubblico non può diventare il salotto di famiglie criminali. Chi strumentalmente vuole invocare presunte volontà censorie, ci dica perché non si dedica almeno lo stesso spazio alle giornaliste e ai giornalisti minacciati, o addirittura sotto scorta, a causa proprio di quelle famiglie". Lo affermano in una nota il segretario generale e il presidente della Fnsi, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, e il segretario dell'Usigrai, Vittorio Di Trapani.

 

ANZALDI: IGNORATO DELITTO MATTARELLA. "In 20 anni di Porta a Porta Vespa non si è mai occupato del delitto Mattarella e non ha mai invitato in studio il fratello, oggi presidente della Repubblica. Adesso invita il figlio del carnefice. È questo il nuovo servizio pubblico?". A chiederselo è il deputato del Partito democratico e segretario della commissione di Vigilanza Rai, Michele Anzaldi, in un'intervista a "IlGiornale.it" sulla presenza del figlio di Totò Riina a 'Porta a Porta'. Anzaldi, palermitano, ricorda nell'intervista che quel 6 gennaio 1980 era lì, quando Piersanti Mattarella, allora presidente della Regione Sicilia, fu ucciso a soli trenta metri di distanza da casa sua: "Era il giorno dell'Epifania e io tornavo con la mia famiglia dal pranzo fatto da mia zia quando trovammo la polizia ovunque".

 

 

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