Categorico Renzi alla direzione del partito: Per il Pd la legge sulle unioni civili non è rinviabile

Come sempre chiaro e senza sottotesti. Per la prima volta Papa Francesco interviene nel dibattito sulle unioni civili mentre il Senato si appresta a discutere la legge Cirinnà che regola le unioni fra persone dello stesso sesso disciplinando anche l'istitito delle adozioni. Nell'udienza alla Rota Romana per l'inaugurazione dell'anno giudiziario, Francesco ha detto: "Non può esserci confusione tra la famiglia voluta da Dio e ogni altro tipo di unione". Il Pontefice ha sottolineato che "la famiglia, fondata sul matrimonio indissolubile, unitivo e procreativo, appartiene al 'sogno' di Dio e della sua Chiesa per la salvezza dell'umanità". E in un altro passaggio il Papa ha affermato che "la Chiesa con rinnovato senso di responsabilità continua a proporre il matrimonio, nei suoi elementi essenziali, prole, bene dei coniugi, unità, indissolubilità, sacramentalità, non come un ideale per pochi, nonostante i moderni modelli centrati sull'effimero e sul transitorio, ma come una realtà che, nella grazia di Cristo, può essere vissuta da tutti i fedeli battezzati".

Le parole del pontefice arrivano a pochi giorni dalla dura presa di posizione di Angelo Bagnasco che ha tuonato contro il ddl Cirinnà 'benedicendo' la manifestazione del Family day del 30 gennaio al Circo Massimo organizzata dal centrodestra. Con la sua sortita, il presidente della Cei si è di fatto ripreso il ruolo che Papa Francesco, accentrando su di temi e argomenti, gli aveva tolto. Ma ora è il capo dei vescovi italianiá a riprendersi la scena, avendo evidentemente la certezza di avere alle spalle il placet del pontefice. E infatti oggi è arrivato l'intervento, netto e dirompente di Bergoglio.áIl Papa alla Sacra Rota ha voluto "ribadire con chiarezza che la qualità della fede non è condizione essenziale del consenso matrimoniale, che, secondo la dottrina di sempre, può essere minato solo a livello naturale".

E' ancora vivo il ricordo delle parole dirompenti del segretario di Stato Pietro Parolin che definì una "sconfitta dell'umanità" il sì irlandese ai matrimoni gay. "La famiglia – disse in quell'occasione- per noi rimane il centro. Dobbiamo veramente fare di tutto per difenderla, tutelarla e promuoverla, perché è il futuro dell'umanità e della Chiesa". Furono in molto a meravigliarsi. Considerando le parole di Bagnasco prima e del Papa poi forse oggi lo schema e la presa di posizione della Chiesa su quest'argomento appare molto più chiara.

RENZI: LEGGE SU UNIONI CIVILI IRRINVIABILE. E sul tema più caldo della politica in questi giorni, non poteva non tornare anche il premier Matteo Renzi, che, parlando alla direzione Pd, definisce la legge "irrinviabile".  "A questo punto va fatto il grande passo delle unioni civili: siamo l'ultimo paese in Europa sul tema dei diritti civili. Adesso c'è da chiudere. Ci sono punti che sono ormai patrimonio condiviso: non era così 10 anni fa. Ci sono punti controversi. Credo sia fondamentale si chiuda cercando di ascoltarsi, rispettarsi, sapendo che a un certo punto – si sa qual è il nostro punto di posizionamento – sui temi etici lasciamo la libertà di coscienza. Non può essere il compromesso lo strumento con cui non si viene a chiudere una situazione. E' fondamentale sapere che per il Pd la legge è irrinviabile. Si cerchi fino all'ultimo punti di intesa e si vada in aula con ciascuno che si prenda le proprie responsabilità".
 

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