Roma, 30 dic. (LaPresse) – Una lite furibonda e uno scambio di accuse tra il carabiniere Raffaele D’Alessandro – indagato secondo la procura di Roma per il pestaggio di Stefano Cucchi – e la sua ex moglie, pubblicata da Corriere della Sera, rivela frasi choc sulla morte del giovane arrestato il 15 ottobre 2009 e morto dopo una settimana di detenzione.
“Mi arrestano? Non mi arrestano per una cosa che non ho fatto” dice D’Alessandro. “Arriveranno – ribatte la donna – Hai raccontato a tanta gente quello che hai fatto”.
E’ a questo punto che il carabiniere si infuria e le grida contro: “Ma che ho fatto? Cosa ho detto?”. E’ qui che l’ex moglie rivela: “Raccontavi di quanto vi eravate divertiti a picchiare quel drogato di merda. Sai a quante persone lo hai raccontato?”. La lite degenera con D’Alessandro che urla sovrastando le parole della donna.
“Un’intercettazione agghiacciante, la prova inoppugnabile del pestaggio. Un quadro probatorio non scalfibile”. E’ il commento dell’avvocato della famiglia di Stefano Cucchi, Fabio Anselmo, a LaPresse sulle frasi choc emerse dalla telefonata. “Sono passati 6 anni, è ora che tutti parlino”, è l’appello dell’avvocato che aggiunge: “Sospettiamo ci siano altri filoni di indagine aperti”.
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