Si allunga la lista dei comuni che hanno imposto il 'no'
Con l'avvicinarsi della notte di San Silvestro, si allunga la lista dei Comuni che hanno detto 'no' ai botti di Capodanno. Venezia, Vicenza, Salerno e Cagliari vanno aggiunte alle città, da Bologna a Milano, da Torino a Palermo, in cui si festeggerà il nuovo anno con più serenità. Da Nord a Sud divieti per evitare rischi per le persone e l'aria che respiriamo. E non solo: per i nostri animali d'affezione non sono un'occasione gioiosa ma costituiscono un forte stress, ricorda il ministero della Salute nella campagna avviata prima di Natale, dal titolo 'Feste felici con i nostri amici'. E poi ecco gli otto consigli della Croce rossa italiana in vista della festa dell'ultimo dell'anno, dai botti inesplosi ai soccorsi da chiamare in caso di bisogno.
C'è spazio anche per il vademecum in 10 punti stilato dai carabinieri di Roma, con avvertimenti rivolti ai bambini e alcune linee-guida su chi volesse accendere i fuochi. Eventualmente, è consigliato farlo all'aperto, ponendo attenzione, per esempio, alla direzione in cui si lanciano e non cercare mai di accendere quelli trovati per terra.
Vietare i botti di Capodanno in tutti i Comuni d'Italia: questo il messaggio del Codacons, che diffida gli ottomila sindaci italiani a disporre il divieto sul proprio territorio ai fuochi d'artificio in occasione dell'ultimo dell'anno. "Già molti Comuni hanno risposto al nostro appello lanciato negli ultimi giorni, emanando delibere che vietano i botti nella notte del 31 dicembre – spiega l'associazione – Ma occorre fare di più".
In diverse città italiane (la lista potrebbe diventare più fitta fino a domani, 31 dicembre) è scattato, comunque, il divieto. A Milano, Bergamo e Brescia il provvedimento è stato preso anche in considerazione della lotta all'inquinamento. Nel capoluogo lombardo, per evitare l'immissione di ulteriori inquinanti nell'aria e per tutelare persone e animali, il sindaco Giuliano Pisapia ha firmato le ordinanze che vietano l'utilizzo di fuochi artificiali, petardi, botti, razzi e altri artifici pirotecnici in tutta la città da ieri fino alla mezzanotte del 1/o gennaio 2016. Per i trasgressori prevista una sanzione fino a 500 euro. "L'utilizzo di fuochi d'artificio, fumogeni e simili, sono fonte – spiega Palazzo Marino in una nota – non solo di pericolo per i cittadini, ma anche di episodi molto intensi di inquinamento da polveri: l'inventario regionale delle emissioni atmosferiche della Lombardia 'Inemar' evidenzia che il contributo annuo dei fuochi d'artificio e simili a Milano sia stimabile in circa 44 tonnellate di pm 10, il 6% delle emissioni totali di pm 10 primario".
Si è mossa anche Venezia. Domani e il primo giorno del 2016 sarà vietato "usare o portare con sé materiale esplodente nei luoghi pubblici o aperti al pubblico, accendere fuochi, far esplodere petardi, castagnole, e simili artifici esplodenti e rumorosi". L'obiettivo? Non mettere a rischio di incendio o danneggiamento gli edifici monumentali della città, ma anche per il pericolo "di morte di numerosi animali domestici per gli choc provocati dal rumore delle esplosioni". Ai trasgressori sarà applicata una sanzione amministrativa che può arrivare fino a 500 euro. Scelta simile anche a Vicenza. "Il Capodanno è un momento di festa e proprio per questo deve essere una festa per tutti – ha ricordato il sindaco Achille Variati -. Invito pertanto i cittadini a non utilizzare i cosiddetti 'botti' non solo in luoghi pubblici, ma anche nelle aree private, perché c'è il rischio di provocare danni alle persone, in particolare ai bambini, e agli animali". Chi viola il divieto va incontro ad una sanzione di 50 euro e al sequestro amministrativo del materiale usato.
Lo stop ai botti a Salerno è stato disposto dal 31 dicembre al giorno 6 gennaio 2016, "in luoghi sia pubblici che privati". L'ordinanza vieta "l'accensione, il lancio e lo sparo di fuochi da artificio, mortaretti, petardi, bombette e articoli pirotecnici similari, fatto salvo gli utilizzi autorizzati ai sensi e per gli effetti delle norme vigenti", ma non riguarda gli articoli pirotecnici di libero commercio. Multe per i trasgressori dai 25 ai 500 euro, accompagnato dal sequestro del materiale impiegato. Anche Cagliari ha detto 'no' ai botti. "Da parte nostra – si legge in una nota del Comune – come ogni anno dal 2011 a oggi, abbiamo rinunciato ai fuochi d'artificio in città per ogni occasione e così faremo anche la notte del 31 dicembre".
A Bologna, invece, lo stop a fuochi, petardi e mortaretti è partito il 24 dicembre e andrà avanti fino al 7 gennaio, con sanzioni da 100 a 500 euro. A Torino, ancora, botti banditi la notte di Capodanno. Il capoluogo piemontese ha avviato anche quest'anno una campagna di sensibilizzazione ('Gli animali valgono più di un botto') dando seguito a una tradizione che va avanti dal 2011. A Cortina d'Ampezzo (Belluno) e Cesena si fa sul serio con lo stop esteso per tutto l'anno. Ma lo stop ai botti di Capodanno tocca anche città lungo tutto lo Stivale come Genova, Vercelli, Ancona, Pescara, Reggio Calabria, Palermo, Lucca e Aosta.
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