Milano, 21 dic. (LaPresse) – Slitta al 13 gennaio la sentenza del processo, celebrato con rito abbreviato, a carico di Martina Levato e Andrea Magnani, accusati di diversi blitz con l’acido. Questa mattina ha preso la parola l’avvocato della ex studentessa bocconiana Daniele Barelli, che difende la ragazza insieme alla collega Alessandra Guarini. “Abbiamo chiesto l’assoluzione per quasi tutti i capi d’accusa ad eccezion fatta dell’aggressione a Carparelli”, per al quale Martina ha ammesso di aver partecipato ha spiegato il legale. La ragazza, inoltre, è già stata condannata in primo grado con l’amante complice Alexander Boettcher a 14 anni di carcere.
L’avvocato Barelli ha anche sottolineato la “mediaticità” del processo in corso e la necessità di accertare le reali responsabilità e di non dare “una pena esemplare” alla sua assistita “unicamente perché si chiama Martina Levato” ma di valutare “i reati che eventualmente ha o non ha commesso”. “Per le abbiamo chiesto anche le attenuanti generiche”, com’è stato chiesto anche per Magnani, e “abbiamo chiesto al giudice di tenere conto dello tsunami che l’ha investita negli ultimi mesi”.
La 24enne ha dovuto affrontare il carcere e la gravidanza a San Vittore, ha subito la separazione dal figlio e sta affrontando il procdimento aperto dal Tribunale dei minori per l’affidamento del piccolo. E’ stata sottoposta a diverse perizie e in primo grado è stata condannata a 14 anni di carcere con il compagno e complice Alexander Boettcher per l’aggressione a Pietro Barbini. Un percorso lungo e complesso, ha spiegato il legale, alla luce del quale Martina sta “sviluppando lentamente un senso critico verso al relazione” con Alexander Boettcher e “i vari ruoli” che ha ricoperto. Non solo. Per il legale “Martina è credibile quanto è credibile Magnani” e il processo nei suoi confronti è “un aereo che va con il pilota automatico, dove noi difensori abbiamo ben poche possibilità di intervenire”.
La ragazza ha anche spiegato in un centinaio di pagine la sua verità, documento che è stato acquisito dal gup Roberto Arnaldi, davanti al quale si sta celebrando il processo. Anche il coimputato Magnani, per il quale i legali Guido Guella e Andrea Etteri hanno chiesto l’assoluzione, ha depositato una memoria di un centinaio di pagine per ricostruire la dinamica dei fatti.
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