Milano, 8 dic. (LaPresse) – Solennità dell’Immacolata celebrata dall’arcivescovo di Milano Angelo Scola. “Anche noi spesso ci difendiamo incolpando altri, facciamo gli ‘scaricabarile’ ha detto durante la funzione in Duomo. “Il peccato mette l’uno contro l’altro, rompe la solidarietà della famiglia umana, de-solidarizza. Distrugge così la giustizia originale. Si insinua la paura, il sospetto e la vergogna, conseguenze della divisione che sempre il peccato porta con sé. Le relazioni con il peccato si avvelenano- ha detto -. In Cristo Dio ci ha scelti prima della Creazione del mondo, e quanto poco riflettiamo su questo dato. Noi siamo creati con l’ausilio dei nostri genitori e da Dio, perché da sempre siamo stati scelti da lui. Ciascuno di noi è voluto, amato, abbracciato dal Padre dall’origine, dal suo concepimento. Queste parole sono valide per tutti, anche se la festa di oggi le applica soprattutto a Maria. Fin dall’origine, il Padre ha predestinato Maria a portare nel suo grembo il suo stesso figlio, Dio incarnato, che ha dato la sua vita per ciascuno di noi e di tutti colori che non si oppongono a questo dono”.
L’arcivescovo ha poi affermato che: “Come ha ricordato Paolo VI° nel 1975, ‘Nessuno è escluso dalla gioia portata dal Signore’. Si tratta di capire in profondità cos’è la gioia, nel senso vero e profondo. La gioia non viene meno neanche nella prova, nel dolore e nel conflitto, è un terreno di fondo che nel nostro cuore lascia sempre fiorire un sentimento di speranza”.
NELL’UOMO BENE E MALE SI MESCOLANO SEMPRE. E ancora “Piena di Grazia, riferito a Maria, nasconde il mistero profondo dell’Immacolata Concezione. Maria è concepita senza peccato, e la ragione è che in previsione della morte redentrice di Cristo ha creato per lui una degna dimora. Bene e male nell’uomo si mescolano sempre, e hanno sempre bisogno del perdono e della misericordia. Anche in questo momento di difficoltà sul piano geopolitico, questa vera gioia ‘tiene’: la si vede spesso sul volto del povero, che ci parla con un linguaggio quasi incomprensibile al nostro borghese camminare, ma se si riflette è profondo. Questa gioia viene dal fatto che la disobbedienza di una donna è riparata dall’obbedienza di un’altra donna. Dal sì di una creatura è instaurata la nuova creazione, ‘sia fatta di me la tua volontà”.
PAROLA FINALE E’ PERDONO. Secondo le parole dell’arcivescovo, “il male viene circondato da ogni parte dal bene, dobbiamo farlo anche nel nostro paese e in Europa, non dobbiamo limitarci alla paura, ma vivere nel quotidiano normalmente, circondando il male da ogni parte con il bene, così lo ridurremo e lo vinceremo. Dobbiamo imparare a dire di sì, stare dentro i rapporti facili e difficili, le circostanze difficili e avverse, aderendo con umiltà e serenità nella convinzione che tutto ciò che da Dio ci viene dato è per il nostro bene, anche se ci appare non conveniente”.
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