Agrigento, 7 dic. (LaPresse) – La sezione operativa della Dia di Agrigento ha eseguito un provvedimento di confisca beni a carico di un 45enne esponente della famiglia mafiosa di Canicattì (Agrigento).
Il provvedimento, emesso dalla prima sezione penale del tribunale di Agrigento, riguarda beni già sottoposti a sequestro con decreto emesso dalla stessa autorità a seguito di dettagliata proposta del procuratore della Repubblica di Palermo, che aveva condiviso le risultanze dei complessi accertamenti patrimoniali e bancari svolti da personale della Dia agrigentina. L’uomo era stato tratto in arresto nel 2006 nell’ambito dell’operazione antimafia denominata ‘GHOST 2’ per il delitto di cui all’art. 416 bis del C.P., poiché responsabile di un episodio di estorsione aggravata dall’utilizzo dei metodi mafiosi ai danni di un imprenditore di Campobello di Licata.
Nel 2010 è stato nuovamente arrestato nell’ambito dell’operazione antimafia denominata ‘Apocalisse’, in quanto ritenuto responsabile di intestazione fittizia di beni, aggravata dall’aver favorito ‘Cosa Nostra’, con particolare riferimento ad un’impresa riconducibile all’allora latitante e capo dell’organizzazione criminale mafiosa della provincia di Agrigento. Con l’odierno provvedimento è stata disposta la confisca di un fabbricato. Il valore complessivo dei beni confiscati ammonta ad oltre 3 milioni di euro.
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