Milano, 27 nov. (LaPresse) – Un pregiudicato 49enne di Buccinasco, nato a Milano, è stato arrestato per produzione, detenzione e spaccio di stupefacenti dai carabinieri di Corsico. L’uomo, oltre a coltivare 120 piante di marijuana, filmava tutta la filiera, dalla piantumazione dei semi alla raccolta e al confezionamento, molto probabilmente per rivendere o diffondere su siti specializzati i video tutorial ad aspiranti coltivatori di canapa indiana. La serra si trovava in un capannone aziendale a Rozzano, in via Manzoni, che al primo piano ospita un supermercato. Il rinvenimento delle 120 piante, 20mila euro di guadagno per ciascun raccolto, risale a inizio settembre, ma solo ieri i carabinieri hanno provveduto all’arresto del responsabile, che ora si trova ai domiciliari.

Era stato creato un meccanismo tale, spiegano i militari dell’Arma, per cui la piantagione era autosufficiente. Era mantenuta, infatti, con sistemi di autoventilazione e innaffiamento che potevano andare avanti per due mesi senza l’intervento umano. Si tratta di una serra creata con un sistema evoluto a marzo 2015, l’arresto è avvenuto al termine del terzo ciclo di raccolta. Il proprietario dell’immobile non è stato interessato da alcun provvedimento restrittivo perchè presumibilmente all’oscuro dei fatti. A pagare le bollette per i consumi elettrici, che hanno avuto un’impennata dallo scorso marzo, era infatti l’arrestato.

Le indagini sono partite da segnalazioni di cittadini di Rozzano. Per risalire al proprietario un grosso aiuto è arrivato dalle webcam installate all’interno della serra dallo stesso arrestato che riprendeva le piantine dalla semina alla maturazione. Dall’inquadratura di un mazzo di chiavi posto su un tavolino i carabinieri sono riusciti a risalire all’automobile utilizzata dall’arrestato. I militari sospettano che i video siano stati realizzati come tutorial da piazzare su Internet per la formazione di nuovi agricoltori. Nei video, infatti, spiegava cosa stava facendo, le tecniche utilizzate e i prodotti migliori per ottenere un buon raccolto.

Nello stabile venivano custoditi anche i materiali chimici utilizzati per fertilizzare e favorire la crescita delle piante di canapa indiana, sui barattoli c’erano le sue impronte. Utili all’indagine sono state anche le testimonianze e i dettagli forniti dai commercianti e proprietari dei negozi adiacenti all’immobile. L’arrestato confezionava lui stesso le varie dosi, all’ingrosso ma anche al dettaglio, e riforniva la ‘filiera’ dell’hinterland del sud milanese.

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