Milano, 12 nov. (LaPresse) – È in corso l’operazione ‘Talismano’ del comando provinciale della guardia di finanza di Milano, che sta smantellando un’organizzazione dedita alla frode fiscale. L’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore Stefano Civardi, ha portato agli arresti domiciliari tre soggetti di spicco e al sequestro preventivo di disponibilità finanziarie, beni mobili e immobili in Lombardia e Piemonte, in misura corrispondente alla frode accertata. In totale si tratta di oltre 63 milioni di euro, tra Ires e Iva, con la segnalazione all’autorità giudiziaria di 65 soggetti responsabili di reati fiscali.
Le fiamme gialle hanno monitorato 61 aziende italiane, con sede soprattutto nel Nord Italia e 13 aziende di altri paesi europei, principalmente Repubblica Ceca e Slovacchia.
I componenti della banda, avvalendosi di svariati passaggi fittizi di beni tra società intestate a prestanome, avevano creato un giro di false fatturazioni per operazioni inesistenti e avevano messo in piedi un articolato meccanismo per evadere le imposte dirette e l’Iva, attuato mediante vari passaggi di beni, meramente cartolari.
Nella frode carosello le aziende comunitarie risultano aver ceduto la merce a società ‘cartiere’ con sede in Italia, intestate a ‘teste di legno’, che hanno non hanno mai versato l’Iva, rivendendo i beni a imprese filtro (cosiddette buffer), sempre nazionali, che hanno schermato ulteriormente le imprese loro clienti, che poi sono le vere promotrici e beneficiarie della frode. La particolarità del fenomeno messo in luce dai finanzieri è che vi è stata movimentazione di merce, di fatto, non collocabile sul mercato, in quanto nei colli di trasporto era contenuta essenzialmente componentistica hardware e software obsoleta e di valore assolutamente irrisorio rispetto agli importi indicati in fattura.
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