Milano, 12 nov. (LaPresse) – “Questa operazione vuole colpire chi ogni giorno in mezzo a mille difficoltà con forza e coraggio cerca di costruire delle possibilità di vita diverse, di strappare quella dignità che viene calpestata in nome del profitto. Il nostro compito ora consiste nel non lasciare soli i compagni colpiti dalla repressione, non arretrare di un passo rispetto alle lotte che portiamo avanti e rilanciare da qui, perché Expo non è finito”. Sono le parole della rete ‘Autonomia diffusa ovunque’ che in un comunicato sistiene le persone arrestate oggi a Milano, perché accusate di aver devastato la città durante la manifestazione MayDay Parade – NoExpo. “Le lotte non si arrestano, chi ha devastato e saccheggiato Milano è stato Expo! E ora arriva anche il conto da pagare per chi quel Primo maggio decise di non seguire l’orchestra e di ribellarsi rovinando la festa ad Expo – si legge -. Gli occhi del mondo erano puntati sulla capitale economica italiana e ciò che doveva essere la massima espressione del modello Renzi venne oscurato dalla rabbia e dagli scontri che quel giorno sconvolsero Milano”.

“Il grande evento – prosegue la nota di ‘Autonomia diffusa ovunque’ – continua ad esistere come modello di governo e legittimazione delle porcherie di quella parte della società che siede in alto e si distribuisce oneri e opportunità speculando sulla pelle della povera gente. Non a caso il Prefetto Tronca, lo sceriffo di Expo, è stato trasferito a Roma nella veste di commissario speciale per garantire lo svolgimento del Giubileo Romano, un modello Expo da esportare per un’altra occasione da cogliere per migliorare un dispositivo atto al controllo e ad ingrossare sempre di più le tasche di palazzinari e speculatori”.

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