Reggio Calabria, 6 nov. (LaPresse) – Gli uomini del comando provinciale della guardia di finanza, unitamente a quelli del centro operativo Dia di Reggio Calabria, con il coordinamento della locale Procura della Repubblica, hanno eseguito un provvedimento di confisca, emesso dalla Sezione misure di prevenzione del Tribunale, che ha riguardato un ingente patrimonio, riconducibile a due noti imprenditori reggini, ritenuti contigui a esponenti della ‘ndrangheta legati alle cosche Tegano e Condello di Reggio Calabria, Alvaro di Sinopoli, Barbaro di Platì e Libri di Cannavò. Il valore complessivo è stimato in oltre 214 milioni di Euro.

Gli uomini della guardia di finanza e della Dia hanno accertato una palese sproporzione tra l’ingente patrimonio individuato e i redditi dichiarati dai soggetti investigati, tale da non giustificarne la legittima provenienza. Complessivamente sono stati confiscati, in Calabria e Lombardia, 220 beni immobili, tra appartamenti, ville e terreni, 9 società e 22 rapporti finanziari.

Inflitte anche due misure di prevenzione personali della sorveglianza speciale nei confronti degli imprenditori coinvolti. I dettagli dell’operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si terrà, alle ore 11, presso gli uffici della procura della Repubblica di Reggio Calabria, alla presenza del procuratore capo Cafiero de Raho.

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