di Maria Elena Ribezzo
Città del Vaticano, 2 nov. (LaPresse) – Chiuso il ‘Sinodo dei veleni’, tra coming out, lettere di critica porporate e malattie imputate al Papa, la bufera tra le mura leonine sembra lontana dal volersi placare. Alla vigilia dall’uscita nelle librerie di due volumi che promettono di essere una vera e propria bomba sul Vaticano, scritti grazie a una fuga di notizie che dovevano restare riservate, dopo quasi sei mesi di indagini, oggi la gendarmeria ha arrestato Monsignor Lucio Angel Vallejo Balda e Francesca Chaouqui. I due sono stati rispettivamente segretario e membro della Cosea, commissione referente di studio e indirizzo sull’organizzazione delle strutture economico-amministrative della Santa Sede, istituita nel luglio 2013 da Papa Francesco e sciolta dopo il mandato.
“Rivelazione di notizie o documenti di cui è vietata la divulgazione“: è questo il capo d’accusa, previsto dall’articolo 10 della legge IX intervenuta a modificare il Codice di procedura penale del Vaticano l’11 luglio 2013, qualche mese dopo il processo -del 10 novembre 2012- a Paolo Gabriele, maggiordomo di Ratzinger, il ‘corvo’ che diede vita al primo Vatileaks.
La Chaouqui, 32enne lobbista e pierre di padre franco-marocchino e madre calabrese, era l’unica donna degli otto membri della commissione. Rivendica la maternità di un tweet che accreditava l’ipotesi che Papa Benedetto XVI fosse affetto da leucemia, ma prende assolutamente le distanze dall’articolo pubblicato sul Resto del Carlino due settimane fa, secondo cui Papa Francesco sarebbe affetto da un tumore benigno al cervello. Il 21 ottobre all’alba, dal suo profilo Facebook, bollava l’articolo come “Un cumulo di cretinate talmente esorbitante che ci sarebbe da radiare dall’albo chi ha scritto queste bugie”, insomma, “fandonie per far girare due nomi di qualche medico che di avvicinarsi al Papa se lo sogna”. “Il Santo Padre sta benissimo grazie a Dio”, assicurava l’avvenente 32enne.
La Chaouqui, difesa da Giulia Bongiorno, è stata scarcerata per collaborazione con la giustizia e perché venute meno le esigenze cautelari.”Confidiamo che sarà dimostrata la sua estraneità ai fatti”, ha detto a LaPresse l’avvocato Bongiorno. “Cosa rischia? – ha aggiunto – Per adesso una sovraesposizione mediatica molto antipatica. Il fatto che il mio cliente stia collaborando non significa che si sita autoaccusando, ma semplicemente che sta fornendo materiale utile alle indagini”. Resta agli arresti invece Monsignor Vallejo Balda, 54 anni, una laurea e un dottorato in Teologia. Nel 2005 è stato amministratore del Collegio Diocesano Sant’Ignazio e appartiene alla società sacerdotale della Santa Croce, associazione di presbiteri intrinsecamente unita all’Opus Dei, la quale però ha riferito di non disporre di “alcuna informazione sul caso”, manifestando “sorpresa e dolore” per quanto avvenuto. Ad aprile 2014, in occasione della canonizzazione di Giovanni XXIII e di Giovanni Paolo II, mons. Balda e Francesca Chaouqui Chaouqui avevano organizzato un ricevimento ripreso dal sito Dagospia con 150 vip invitati a seguire dall’alto di una terrazza la cerimonia.
Da questa fuga di notizie sarebbero nati due libri, in uscita nei prossimi giorni, che il Vaticano ha definito ” frutto di un grave tradimento della fiducia accordata dal Papa”, per una “operazione” tesa a “trarre vantaggio da un atto gravemente illecito”. I volumi sono ‘Avarizia’ di Emiliano Fittipaldi, giornalista del Corriere della Sera e dell’Espresso e ‘Via Crucis’ di Gianluigi Nuzzi, saggista e giornalista: lo stesso autore, nel 2012, del libro-inchiesta al centro del primo Vatileaks, ‘Sua santità. Le carte di Benedetto XVI’ per Chiarelettere (‘Ratzinger was afraid’, nella versione tradotta in inglese l’anno successivo).Il volume di Fittipaldi, ‘Avarizia’, edito Feltrinelli, è un saggio sul patrimonio economico della chiesa di Papa Francesco, sull’otto per mille, i soldi delle offerte, lo Ior e tutto quello che collega l’universo ecclesiastico al denaro.’Via Crucis’ di Nuzzi, edito da Chiarelettere, racconta “la difficile lotta di Papa Francesco per cambiare la Chiesa”. Ma pubblicazioni “di questo genere”, ha affermato la Santa Sede, “non concorrono in alcun modo a stabilire chiarezza e verità”, ma piuttosto a “generare confusione e interpretazioni parziali e tendenziose”. Pensare che servano ad aiutare la missione del Papa, per il Vaticano, è un “equivoco” da “evitare assolutamente”.
Immagine di Francesca Chaouqui tratta dal suo profilo facebook.
Immagine di monsignor Vallejo Balda tratta dal curriculum vitae pubblicato su http://www.paess.va.
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