Roma, 23 ott. (LaPresse)- “Il professor Fukushima ha impiegato tre giorni a smentire una notizia che non abbiamo mai dato. Il Quotidiano Nazionale ha riferito che è stato chiamato in Vaticano per un consulto, non per una visita, e questo non fa certo di lui il medico curante del Santo Padre”. Così il direttore di Qn, Andrea Cangini, replica al luminare giapponese che ha affermato di non aver mai curato Papa Francesco.
CADORE’: COMPLOTTI NON FERMERANNO IL PAPA. “Io non sono un fautore dei complotti. Penso che questo Papa stia su un piano più alto di tutto questo. E’ una persona che sorprende per la testimonianza che offre”. Per il padre generale dell’ordine dei domenicani Bruno Cadorè, intervistato dal Messaggero, “c’è bisogno di riforme nella Chiesa”, e i complotti non fermeranno il Papa. “Non è mai facile cambiare le cose. Basta guardare indietro nella storia. Ma poi una strada si trova sempre. Penso che sia naturale iniziare un cammino del genere, un cammino capace di far maturare dei cambiamenti”, dice Cadorè. “La comunione ai divorziati risposati per esempio: certo, si discuterà ancora, ma alla fine una apertura si avrà perchè lo stato attuale non permette di aprire tutti i cammini di dialogo della gente con Dio”.
QN: GROTTESCA IDEA DEL COMPLOTTO. “Quello che abbiamo scritto è stato verificato”. “Quella del complotto è una cosa grottesca, ma è anche un tipico vizio italiano coniugare elementi spuri, che non hanno niente a che vedere l’uno con l’altro, e intravedere una regia, un disegno, quasi mai vero”. Così, in un’intervista al Tempo, il direttore di Qn Andrea Cangini,sulla notizia (smentita più volte) della malattia del Papa. “Garantisco che non abbiamo nessuna intenzione di spalleggiare guerre intestine in Vaticano. Il primo elemento sulla malattia del Papa lo abbiamo avuto prima dell’estate, ma non conoscevamo i dettagli. Abbiamo tenuto la notizia ferma proprio per verificarla”, spiega Cangini. ”Il fatto che sia stata pubblicata durante il Sinodo, cosa che autorizza i dietrologi a vederci tracce di un complotto, è puramente casuale”. Cangini ribadisce di avere una “prova scritta”, ma non la cartella clinica. Sulla smentita dei collaboratori del neurochirurgo, “fa tutto parte delle smentite che ci aspettavamo. Per un medico sarebbe gravissimo tradire la fiducia e la riservatezza di un proprio paziente”, dice Cangini, che osserva: “Fino a due giorni fa il professor Fukushima era considerato un luminare di fama internazionale. Ora ci viene descritto come un ciarlatano. Non ho elementi per giudicare la caratura scientifica e umana del personaggio, però tutto ciò mi sembra un po’ strano”.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata