Milano, 21 ott. (LaPresse) – AppTripper è un’applicazione per smartphone che genera itinerari turistici nelle città d’arte in Italia ed Europa. L’applicazione suggerisce otto emozioni per scoprire le bellezze del patrimonio artistico italiano ed europeo. Ma c’è anche un oculus rift, la maschera speciale con uno schermo per entrare nella virtuale, che diventa una guida turistica hi-tech. Ecco una delle innovazioni, nata da un’idea di una startup napoletana, in mostra allo Smau, la fiera tecnologica di Milano, in programma da oggi a venerdì. “AppTripper parte dal concetto che emozionarsi è il miglior modo per vivere e amare l’arte – spiega Stefania Di Paolo -. Si abbinano otto emozioni fondamentali, come gioia, malinconia, paura, rabbia, estasi, a luoghi altrettanto affascinanti dell’arte italiana e straniera. Per cui è semplicissimo: scegli un’emozione, l’emozione ti guida all’interno della città, prediligendo posti ‘free ticket’, e hai la possibilità, attraverso l’aspetto social, di commentare quell’emozione, di condividerne di nuove e di creare il tuo viaggio emozionale all’interno della città”. “Addirittura, un utente – aggiunge – diventa mappatore della città con la possibilità di includere nell’app dei luoghi d’interesse che non sono stati mappati.

(Segue).Milano, 21 ott. (LaPresse) – E’ online? Sì, tra novembre e gennaio uscirà la versione 3.0 ma è già online sia nella versione free che nella versione premium”. Alcuni esempi: “A Roma si affianca sicuramente l’estasi – dice Di Paolo – perché perdersi nel Barocco del Bernini è un’emozione che pochi possono provare: solo quelli che vanno a Roma. A Firenze primeggia, invece, la rabbia con tutte le storie relative alle rivolte, ai giochi di potere della Firenze medicea che affascinano ancora”. Ma non c’è solo l’app. Pietro Marotta, che si occupa dell’oculus per AppTripper, è convinto: “Il futuro è adesso. L’oculus entrerà nei musei, perché permette alle persone di poter estendere l’esperienza dell’arte che viene vissuta in maniera immersiva ed è pilotata da ciò che è più profondo per l’utente, ovvero la capacità di provare emozioni. Le cose che stiamo creando, in questo senso, sono orientate a valorizzare l’arte per supportarla, sostenerla, ma senza sostituirla. E, quindi, valorizzarla senza invaderla allo scopo di portare l’arte a più persone possibili nel modo più coinvolgente possibile”.

Dove si trova l’oculus? “Il visitatore arriva nella location dell’arte – aggiunge – e può estendere l’esperienza contemplativa dell’opera d’arte attraverso la realtà virtuale. Quindi, indossa questo dispositivo che gli permette di entrare nella suggestione dell’artista, nel suo immaginario oppure di vivere l’opera dall’interno. Ma c’è anche la possibilità di vivere ricostruzioni storiche tridimensionali di luoghi che, magari, sono andati perduti come se fosse fisicamente presente. È questa la filosofia che AppTripper – afferma Marotta – vuole portare avanti: quella di voler valorizzare attraverso l’emozione diretta, con la presenza on location, delle bellezze che ci circondano e dei luoghi d’arte che vorremmo visitare, vedere. Stiamo pensando di distribuirlo al turista appassionato e al museo: entrambe le strade sono percorribili. Sicuramente, per l’assetto attuale, abbiamo la possibilità di fornire on location i dispositivi necessari per fruire di questa esperienza. Attualmente il mercato ci suggerisce questo tipo di approccio”. “Quanto costerà? L’oculus non ha un costo elevato, è a disposizione del turista medio. È una tecnologia su cui va una grossa fetta di attenzione proprio per avere la capacità di essere un vettore di intrattenimento e di prodotti di divulgazione artistica e scientifica del prossimo futuro”, conclude Marotta.

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