Milano, 21 ott. (LaPresse) – “E’ molto più complesso smontare l’albero e rimontarlo, è un’idea troppo ardita, sembra semplice ma dentro ci sono tecnologie delicatissime. Rimarrà lì, dobbiamo fare manutenzione nei mesi in cui lo terremo lì”. Lo ha detto Giuseppe Sala, commissario unico di Expo 2015 e amministratore delegato di Expo 2015 S.p.A alla conferenza ‘Albero della vita, le ragioni di un successo’ a Palazzo Italia a Expo.

“Per quanto riguarda l’ultimo giorno di Expo, stiamo cercando di pensare agli orari più adatti, vogliamo creare una situazione festosa, abbiamo momenti istituzionali, faremo tutti contenti. Ci sarà un cantiere di smantellamento, ci sarà un sacco di lavoro, ma in senso positivo, perché il cantiere è altro lavoro – spiega il commissario – In questa fase, per evitare problematiche di sicurezza e mobilità, chi lavorerà entrerà dai varchi. C’è il tema di come far entrare le persone non accreditate, dal 2 novembre. Alla fine dello smantellamento stiamo ipotizzando che i tre gioielli, Palazzo Italia, Albero e Padiglione zero torneranno a rivivere. L’Albero della vita ha le sue peculiarità, lo show è soprattutto serale, abbastanza costoso, per manutenzione e tecnologia, dev’essere adatto a pubblico numeroso”.

“Ci prendiamo del tempo per fare una riflessione, il percorso di ricostruzione e rinascita di questo sito prenderà del tempo, quindi garantire che questa area enorme sia viva nel frattempo è una buona iniziativa. Stiamo lavorando alla Cascina Triulza, chiederemo anche a loro di avere pazienza nel periodo di transizione, ma anche il ruolo della Cascina è centralissimo, arriva da un semestre di grande successo – continua Sala – La Fondazione si è candidata di fare da agenzia del riuso, ciò che rimarrà in Expo verrà venduto e in parte verrà donato, ogni decisione per cui si dona qualcosa deve passare sotto la verifica della Corte dei Conti”.

“Expo è frutto di lavoro di tanti, sarebbe bello non disperderlo, le nostre aziende vogliono far parte di un pull che in altre forme rinasce, c’è stata una grande collaborazione, qualunque cosa succederà dopo sarà comunque frutto di una collaborazione tra pubblico e privato – conclude Sala – Palazzo Italia e Albero della vita riapriranno dalla primavera”.

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