Torino, 9 ott. (LaPresse) – Mangiare sano non vuol dire necessariamente spendere di più. E’ uno dei messaggi lanciati dal ministero della Salute nell’ambito di Expo 2015. Non necessariamente una dieta sana deve essere più costosa ed è possibile mangiare sano senza spendere troppo. Il ministero spiega che la dieta sana diventa costosa se mancano le corrette informazioni di educazione alimentare.
Se, invece, si posseggono le adeguate conoscenze nutrizionali, è possibile contenere la spesa senza penalizzare l’alimentazione.
L’IMPORTANZA DI UNA CORRETTA ALIMENTAZIONE. Seguire una dieta sana ed equilibrata è fondamentale per mantenersi in salute. Contribuisce ad evitare le carenze nutrizionali, a fornire le adeguate riserve di energia e nutrienti per il mantenimento delle funzioni dell’organismo e a prevenire malattie croniche come ad esempio il diabete, l’ipertensione, le malattie cardiovascolari e i tumori favorite in parte dall’eccesso di peso.
QUALITA’ E DIVERSIFICAZIONE. Nel seguire una dieta sana è fondamentale diversificare gli alimenti. Da una parte una dieta completa, varia e bilanciata nella quale ciascun alimento concorre con specifiche proprietà nutritive a garantire un apporto completo di tutte le sostanze manterrà un buon funzionamento dell’organismo. Dall’altra parte, invece, l’alimentazione monotona, basata sempre sugli stessi alimenti, può portare a carenze e squilibri. Ogni giorno devono essere assunti cibi tenendo conto dei diversi gruppi alimentari: cereali e tuberi, frutta e ortaggi, carne pesce e uova, latte e derivati, grassi da condimento. Inoltre l’alternanza può portare benefici in termini di costi. Ad esempio, alternando la carne e il pesce con uova e formaggi o con legumi associati ai cereali si assumono ugualmente proteine ma si riducono i costi.
PIANIFICARE L’ACQUISTO. Quante volte capita di acquistare troppo cibo, magari economico, ma poi di buttarlo via perché avanzato o scaduto? L’offerta spesso ci induce ad acquistare più del necessario. Adeguando, invece, la quantità degli alimenti acquistati al proprio stile di vita è possibile risparmiare mangiando comunque cibi sani. E se qualcosa dovesse avanzare, è fondamentale imparare a riutilizzarlo in modo da non farlo andare sprecato.
NON SPRECARE GLI AVANZI. L’acquisto eccessivo di alimenti rispetto al reale consumo e la sovrabbondanza di cibo cucinato ma non consumato, favoriscono il fenomeno dello spreco.
Si stima che in casa vengano sprecati in media il 35% dei prodotti freschi, il 19% del pane e il 16% di frutta e verdura. Per evitare lo spreco si può imparare ad utilizzare gli avanzi con fantasia, ma è necessario stare attenti già dal momento dell’acquisto a conservare il cibo nella maniera corretta e a leggere con attenzione l’etichetta. C’è infatti una netta distinzione tra la dicitura ‘da consumarsi entro’, ossia limite oltre il quale il prodotto non va consumato, e ‘da consumarsi preferibilmente entro’, che indica che il prodotto oltre quella data potrebbe aver modificato alcune sue caratteristiche ma può essere comunque consumato senza rischi per la salute.
I CINQUE MENU’. Sul sito del ministero della Salute è possibile trovare l’opuscolo ‘Dieta sana = dieta costosa? No’ all’interno del quale sono contenuti 5 menù tipo. Sono stati elaborati a titolo esemplificativo 5 menù differenti, modulati in base alle esigenze di una corretta alimentazione di un adulto, cioè circa 2mila kcal al giorno. L’obiettivo dei cinque menù è soddisfare i bisogni nutritivi, consentire l’adeguata ripartizione degli alimenti nel corso della giornata, appagare il senso del gusto e tenere presente i costi. Infatti, in ciascuna scheda c’è una colonna riservata ai costi: compilandola si possono compiere scelte consapevoli e più appropriate. L’opuscolo si può trovare al link http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_opuscoliPoster_259_allegato.pdf.
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