Milano, 7 ott. (LaPresse) – ‘Stili di vita e prevenzione della malnutrizione per difetto’. Se ne è parlato durante un incontro tenuto questa mattina nell’ambito del programma del ministero della Salute ad Expo Milano 2015 dal professor Andrea Pezzana, medico specialista in Nutrizione clinica dell’università di Torino.
Adolescenza, età fertile, gravidanza, allattamento, perimenopausa (da 42 a 54 anni), terza età. Ecco le fasi dell’esistenza di una donna, in cui “gli stili di vita possono essere preventivi rispetto alla comparsa dei problemi”, secondo il professore.
Il punto di partenza è il concetto di bilanciamento energico, che si concentra sul rapporto di quantità di energia che entra ed esce dal nostro organismo. Quando la bilancia a due piatti pende da una parte e dall’altra, si può parlare di malnutrizione per difetto. Ma “non dobbiamo ottenere il bilanciamento energetico medicalizzando il nostro cibo quotidiano. Dobbiamo fidarci dei centri presenti nel nostro corpo come quelli che regolano il senso di sazietà e di fame”, sottolinea il dottore.
“Il corpo diventa sofferente per due organi di grandezza: quando bisogna usare i tessuti importanti come i muscoli per ovviare ad una nutrizione non sufficiente, ma anche nei casi – aggiunge – in cui mancano vitamine, proteine e altri elementi l’organismo ne soffre”. A questo proposito, “c’è una deriva di moda, un’esasperazione del vegetarianesimo e del veganismo. Ma chi fa questa scelta deve operare una grande assunzione di responsabilità”, ammonisce Pezzana. Per poi sottolineare: “Un numero molto vicino al miliardo delle persone ha difficoltà ad assumere la quantità di cibo quotidiano necessaria. Le conseguenze della malnutrizione possono riguardare il sistema immunitario, la funzione muscolare, gli apparati cardiovascolare, respiratorio, gastroenterico il sistema nervoso”.
Sono diversi, quindi, i passaggi nel ciclo fisiologico di una donna, accompagnati da profonde trasformazioni, ricadute sul corpo e sulla sua funzionalità, correlato al maggiore (o minore) benessere, con profonde implicazioni fisiologiche e comportamentali.
ADOLESCENZA. “Gli stili alimentari restrittivi possono, a volte, sfociare in vere forme di disturbo del comportamento alimentare”, avverte Pezzana. Ecco, allora, alcuni consigli: andare oltre il falso mito della ‘diagnosi a vista’; fare attenzione a non sottostimare né a considerare malattie delle transitorie situazioni di disagio; mantenere un dialogo aperto di colloquio e confronto; non stigmatizzare o indurre sensi di colpa basati su concetti di volontà o buon senso comune; affidarsi a percorsi diagnostici e terapeutici accreditati.
ETA’ FERTILE. Un allarme rosso può accendersi per le carenze di minerali e micronutrienti, ferro in particolare. “Il 18% delle donne a livello europeo ha una carenza di ferro”, ha specificato lo specialista. In questa fase della vita, possono proseguire o presentarsi nuovi problemi già descritti per l’adolescenza. Le carenze in generale e, in particolare quelle di micronutrienti, possono associarsi a stili di vita ‘fast’, con scarsa consapevolezza delle scelte quotidiane. L’attività fisica sana? Cinque volte a settimana per 30 minuti al giorno. “Emerge un ruolo importante di questa fascia d’età sulla prevenzione di patologie sensibili allo stile di vita (malattia cardiovascolare, tumore alla mammella e al colon retto, malattie degenerative)”, spiega il dottore.
GRAVIDANZA. Inadeguati apporti di energia e substrati possono creare problemi per il feto. “La malnutrizione delle gestanti causa il 50% delle morti infantili. Il Sud del mondo – prosegue Pezzana – soffre soprattutto per la non disponibilità di cibo, il Nord per un’alimentazione carente di acido folico. Un altro dato ancora più preoccupante: il 18% delle donne in gravidanza manipola l’aumento di peso con stili alimentari restrittivi”.
ALLATTAMENTO. Gli apporti di acqua e proteine sono fondamentali. A proposito dell”oro blu’, il nutrizionista rivela: “L’acqua può essere il petrolio del prossimo secolo. La mappa della rarità dell’acqua coincide con la mappa della malnutrizione per difetto per scarsità di cibo”. E ancora: “Il rispetto della stagionalità non è solo ecologico e un po’ chic, ma fondamentale per la nostra salute”.
PERIMENOPAUSA. In questo periodo che va dai 42 ai 54 anni, i riflettori si accendono sull’osteoporosi (carenza di calcio e vitamina D), spesso “appesantita da falsi miti come bere un litro di latte al giorno o mangiare 200 grammi di formaggio al giorno. Ma questi prodotti sono nel contempo ricchi di grassi”, spiega l’esperto. Come comportarsi, allora? “E’ importante un’estrema varietà. La frutta secca è un elemento molto calorico ma, in piccole quantità, fa molto bene. L’attività fisica (camminata anche a passo veloce e ginnastica) – prosegue – produce diversi effetti positivi”.
TERZA ETA’. Da segnalare il rischio di disabilità e sarcopenia (riduzione di massa muscolare, è un evento fisiologico). “Lo stato di salute, l’autonomia funzionale, le condizioni economiche, lo stato di ‘fragilità’ (concetto ponte tra clinica, situazione sociale ed economica) e il supporto socio-familiare e l’autonomia nella preparazione e assunzione dei pasti sono fattori rilevanti”, conclude Pezzana.
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