Milano, 1 ott. (LaPresse) – In occasione del ‘Towards a Sustainable Expo – A legacy for Sustainability’ Lavazza è stata riconosciuta leader negli ambiti ‘Food’ e ‘Green Procurement’ alla presenza del Commissario all’Expo, Giuseppe Sala, e del ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti. Il riconoscimento vuole premiare tutto il lavoro svolto in chiave di sostenibilità in occasione dell’Esposizione Universale, un momento imperdibile per presentare casi concreti e buone pratiche legati agli aspetti organizzativi di un grande evento. Proprio partendo da questi presupposti, il Ministero dell’Ambiente ha elaborato un programma con lo scopo di accrescere soluzioni ed iniziative nell’ambito della sostenibilità. A questo scopo sono state creati alcuni disciplinari molto stringenti in 4 categorie: Architettura Sostenibile; Food&Beverage (ristorazione e catering); Green Procurement (allestimenti, imballaggi, prodotti di merchandising, ecc); altre iniziative o progetti particolari. Il lavoro realizzato da Lavazza è stato possibile grazie alla collaborazione con i partner e i fornitori che hanno permesso di ottemperare a tutte le richieste previste dai disciplinari, recuperando e mettendo a sistema la documentazione di filiera e le certificazioni, partendo dalle materie prime, passando per il packaging e i prodotti finali.
La ‘leadership’ di cui è stata insignita Lavazza e sancita da Expo e dal Ministero dell’Ambiente – con cui Lavazza collabora per la definizione degli standard per la quantificazione degli impatti ambientali dei processi relativi al settore merceologico del caffè – conferma la bontà di un percorso che considera la sostenibilità economica, ambientale e sociale come un insieme sinergico le cui parti si alimentano reciprocamente. Una visione ‘circolare’ dell’economia che rappresenta il solo modo per rimanere sul mercato in una prospettiva di medio e lungo periodo. Il tutto in un’ottica di value relevance che valuta i risparmi economici – nel 2014 quantificati nel 3,9% sul totale dei costi industriali – derivati dall’ottimizzazione dei processi produttivi quali risorse da reinvestire in sostenibilità, in un circolo virtuoso che genera una progressiva minimizzazione degli impatti ambientali.
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