Città del Vaticano, 28 set. (LaPresse)- “Tutti i muri crollano: oggi, domani o dopo cent’anni. Il muro non è una soluzione“. Così Papa Francesco, secondo quanto riportato da Vatican insider, sul volo di ritorno dagli Stati Uniti a Roma, in merito ai muri eretti in Europa per fermare il flusso migratorio. “In questo momento l’Europa è in difficoltà, dobbiamo essere intelligenti, non è facile trovare soluzioni. Ma con i dialoghi fra Paesi bisogna trovarle. I muri mai sono la soluzione, i ponti sì. Le barriere durano poco o molto tempo, ma non sono una soluzione. Il problema rimane e rimane con più odio”.
VIAGGIO IN CINA? “Mi piacerebbe tanto andare in Cina. Amo il popolo cinese, gli voglio bene e mi auguro che ci siano le possibilità di avere buoni rapporti. Abbiamo contatti, ne parliamo. Per me visitare un paese amico come la Cina che ha tanta cultura e tanta possibilità di fare del bene sarebbe una gioia” ha sottolineato Papa Francesco, secondo quanto riporta Vatican Insider, durante la conferenza stampa in volo dagli Stati Uniti all’Italia.
MARINO? VENUTO SPONTANEAMENTE. “Io non ho invitato il sindaco Marino, chiaro? E neppure gli organizzatori, ai quali l’ho chiesto, lo hanno invitato. Si professa cattolico, è venuto spontaneamente” ha aggiunto il Pontefice durante la conferenza stampa in volo. Marino, presente a Filadelfia, prima di partire aveva detto di essere stato invitato dal Papa.
Il sindaco di Roma Capitale replica: Mai detto di essere stato invitato dal Papa.
DONNE PRETE? IMPOSSIBILE. “Non si può fare, san Giovanni Paolo II lo ha detto chiaramente, non perché le donne non abbiamo la capacità: nella Chiesa sono più importanti le donne che gli uomini”. Lo ha ribadito Papa Francesco in risposta ai giornalisti sul volo dagli Stati Uniti a Roma in merito all’ipotesi di ordinare le donne al sacerdozio. “La Chiesa – ha detto Bergoglio in una conferenza stampa trasmessa da TV2000, è donna, è la sposa di Cristo, e la Madonna è più importante dei Papi, dei vescovi, dei preti. Devo riconoscere che noi siamo in ritardo nell’elaborazione della teologia della donna, dobbiamo andare più avanti quello sì, è vero”.
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