Milano, 21 set. (LaPresse) – “Mio figlio aveva una dignità”. Lo ha detto Marina Conte sulla morte del figlio Marco Vannini, 20 enne, durante la trasmissione Pomeriggio 5 che ha ricostruito la vicenda consumatasi a Ladispoli. Il 17 maggio scorso Marco è nel bagno della casa dei suoceri quando un proiettile lo ferisce. Muore circa tre ore dopo. Al 118 quella sera è arrivata una prima chiamata dove si diceva che un ragazzo stava male, dopo diversi minuti un’altra telefonata, dove si diceva che un ragazzo si era ferito con un pettine. Per la morte del ragazzo, è indagato Antonio Ciontoli, il padre di Martina, la fidanzata di Marco. Antonio Ciontoli è un luogotenente della marina militare: la sua versione è che la ferita mortale sarebbe stata provocata da un proiettile partito accidentalmente dalla sua pistola, che stava pulendo.
“A me hanno raccontato che era stato preso di striscio dal proiettile – racconta la madre intervistata da Barbara d’Urso -. Ma nella casa erano in cinque e nessuno l’ha salvato. Per questo devono pagare tutti. E io mi batterò per questo”. Barbara d’Urso ha poi fatto vedere un video inedito dove il giovane era al compleanno della fidanzata Martina. “Nel video dice di sentirsi parte della famiglia della fidanzata – racconta la madre – Ma non era così. Altrimenti non sarebbe morto”.
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