Milano, 17 set. (LaPresse) – A luglio l’indice dei prezzi all’importazione dei prodotti industriali diminuisce dello 0,9% rispetto al mese precedente e del 4,5% nei confronti di luglio 2014.

Lo rende noto l’Istat. Prosegue quindi la fase di deflazione dal lato dei prezzi dei beni importanti, che tuttavia sembra in gran parte caratterizzata dalla flessione dei beni energetici: al netto del comparto energetico l’indice diminuisce dello 0,1% rispetto al mese precedente ma aumenta dello 0,9% in termini tendenziali. I prezzi dei beni importati presentano, rispetto al mese precedente, una variazione nulla per l’area euro e una diminuzione dell’1,5% per l’area non euro.

Ciò riflette in gran parte il peso elevato che hanno i prodotti energetici nelle importazioni dai paesi extra-europei. In termini tendenziali si registra una variazione positiva dello 0,1% per l’area euro ed una diminuzione del 7,9% per quella non euro.

Riguardo ai contributi settoriali alla dinamica tendenziale dell’indice generale, per l’area euro quello più rilevante deriva dai beni strumentali (+0,8 punti percentuali). Per l’area non euro il contributo più ampio proviene dall’energia (-9,0 punti percentuali). Il settore di attività economica per il quale si rileva l’aumento tendenziale dei prezzi più marcato è per l’area euro quello della fabbricazione di mezzi di trasporto (+4,5%) e per l’area non euro quello delle altre industrie manifatturiere, riparazione e installazione di macchine ed apparecchiature (+5,1%).

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