Trapani, 8 set. (LaPresse) – La Direzione investigativa antimafia di Trapani ha confiscato alcuni terreni, per un valore di 70mila euro, a Anna Patrizia Messina Denaro, 45enne, detenuta, sorella del più noto Matteo, latitante.
La donna, arrestata dalla D.I.A. nel dicembre 2013, nel corso dell’operazione ‘Eden’, è stata condannata, in primo grado, dal Tribunale di Marsala, a 13 anni di reclusione, perché ritenuta responsabile, in concorso, di associazione per delinquere di stampo mafioso ed estorsione aggravata ai danni di Rosetta Campagna, una delle eredi di Caterina Bonagiuso, quest’ultima madrina di battesimo della Messina Denaro. La sorella del latitante, come si rileva dal provvedimento, “svolgeva un ruolo di raccordo con il fratello per scambi d’informazioni e per il coordinamento delle risorse economiche; ruolo fondamentale per assicurare l’assoluta segretezza, consentendo al congiunto di sottrarsi alla cattura ed alla consorteria di reperire fonti di finanziamento”.
Le indagini sono state condotte da personale della D.I.A. trapanese. L’esito delle stesse è convogliato nelle proposte avanzate dall’autorità giudiziaria per l’applicazione della misura di prevenzione patrimoniale e personale nei confronti della Messina Denaro.
Il provvedimento di confisca del Tribunale – Misure di Prevenzione di Trapani, è stato emesso nella formula per equivalente a compensazione della somma pari a 70mila euro, provento illecito derivante da accertata estorsione e non più rinvenuto nella sua disponibilità. In particolare, la Messina Denaro ha distratto l’illecito provento, al fine di eludere un eventuale provvedimento di sequestro o confisca, utilizzandolo per la sottoscrizione e successiva estinzione di una polizza pari a 30mila euro e, per la restante parte, per altre spese. La confisca ha riguardato dei fondi di contrada Zangara, nelle campagne di Castelvetrano, ricevuti dalla donna in donazione qualche anno addietro.
Con lo stesso decreto è stata disposta nei confronti della stessa la sorveglianza speciale di pubblica sicurezza che, tenuto conto del grado di pericolosità, è stata determinata per la durata di quattro anni, con obbligo di soggiorno.
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