di Elisabetta Gramolini

Roma, 25 ago. (LaPresse) – Le forze dell’ordine questa volta dicono di essere pronte: polizia e carabinieri saranno domani mattina alla messa in suffragio di Vittorio Casamonica. Cambia la chiesa: non più la grande Don Bosco del quartiere Tuscolano, teatro del funerale show del boss scomparso a 65 anni; ma la piccola San Girolamo Emiliani, nella zona di Casal Morena, a due passi dalla casa del capo-clan.

La funzione “si dovrà svolgere in forma strettamente privata”, aveva affermato ieri il vice questore Luigi De Angelis, dopo il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza. Questo significa che non ci dovranno essere spettacolari esibizioni da parte dei familiari, o che, perlomeno, obiettivo della questura e dell’arma è di impedirle.

Il parroco che questa volta avrà gli occhi dell’opinione pubblica puntati addosso è don Francesco Fissore. Il sacerdote ha imposto alla sua segreteria di non passargli le telefonate dei giornalisti ma ad alcuni ha anticipato che il vangelo che leggerà domani sarà sull’ipocrisia dei Farisei condannata da Gesù.

Nel frattempo, la procura di Roma ha aperto un’indagine sui funerali del boss. A innescare il meccanismo giudiziario è stato un movimento nazionalista, Lega Italica, che ha fatto sapere di avere presentato il 22 agosto una denuncia querela alla procura romana contro il sindaco Ignazio Marino, il prefetto Franco Gabrielli e il questore di Roma, Nicolò D’angelo.

“L’accusa è di non avere tutelato la sicurezza della cittadinanza”, spiega Daniele Dragone, presidente del movimento, che sottolinea come l’elicottero dispensatore di petali di rosa non avesse alcuna autorizzazione dalle autorità competenti. “E se avesse gettato bombe?”, si chiede Dragone, che oggi è tornato sul sagrato di Don Bosco per dimostrare la vicinanza ai cittadini del quartiere.

Senza sosta, infine, il confronto politico. All’interno del Pd c’è chi, come il deputato Stefano Pedica, abbozza una critica al partito che ha annunciato una manifestazione il 3 settembre davanti alla chiesa di Don Bosco. “Senza la presenza di Renzi – dichiara Pedica – sarebbe solo una passerella di abbronzati, scesi in piazza con due settimane di ritardo perché in vacanza”.

Chi parla di “assenza gravissima” del sindaco di Roma è Barbara Saltamartini, deputata della Lega Nord. Ma al primo cittadino, ancora in vacanza ai Caraibi, la leghista non perdona anche un’altra assenza sicura: il Consiglio dei Ministri previsto per giovedì, dove il ministro dell’Interno Angelino Alfano esporrà la sua relazione sull’inchiesta Mafia Capitale. “Questa assenza, oltre ad essere un sonoro schiaffo istituzionale alla città – commenta Saltamartini -, è un’abdicazione volontaria o, peggio, indotta”.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata