Foggia, 20 ago. (LaPresse) – Nel suo podere è stato ritrovato un arsenale tra fucili, pistole e munizioni, ma anche un tesoro costituito da reperti archeologici di ingente valore risalenti tra il VII e il IV sec. A.C. A fare la scoperta, i carabinieri di Foggia e Orta Nova (Foggia), nel corso di una perquisizione effettuata in contrada Cavallerizza di Ordona (Foggia).
Il padrone del podere è stato arrestato per il reato di detenzione illegale di armi e munizioni, ricettazione, violazione in materia di ricerche archeologiche e illecito impossessamento di beni culturali.
Occultati all’interno di un veicolo dismesso e ben nascoste con dei teli, c’erano alcune armi: un fucile semiautomatico calibro 12 con canna mozza, risultato oggetto di furto in un’abitazione a Carapelle a fine 2014; due fucili monocanna e una doppietta con matricola abrasa e munizioni. Nel corso della perquisizione sono state rinvenute, all’interno di una cella frigorifera dismessa, una pistola a tamburo Smith & Wesson calibro 357 Magnum con 200 proiettili e altre quattro pistole a salve. Le armi saranno inviate al Ris per accertamenti sulla provenienza e su un loro eventuale utilizzo in azioni criminali.
Oltre alle armi e alle munizioni, i carabinieri hanno trovato una collezione di reperti archeologici di valore, avvolti in fogli di giornale e in cartoni, già pronti per essere spediti e venduti sul mercato nero: 65 vasi di varie forme, ceramiche, olpi, oinochoi, brocche, pendenti in avorio, ceramica e bronzo, vari monili in bronzo – tra cui fibule, armille, e anelli – e 34 pesi per telaio, tutto materiale archeologico proveniente da scavi clandestini di diversa epoca e di interesse storico artistico.
I beni, già visionati da personale della Soprintendenza archeologica della Puglia, sono da collocare in un periodo storico dal VII al IV sec. A.C., e sono provenienti da contesti tombali della civiltà dauna. Tutto il materiale sequestrato verrà catalogato, fotografato e repertato da personale specializzato della Soprintendenza archeologica della Puglia per poi essere esposto in un museo.
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