Roma, 31 lug. (LaPresse) – Siamo davvero sicuri di quello che mangiamo? Conserviamo i cibi in modo adeguato? Facciamo il possibile perché gli alimenti che mangiamo siano consumati nel modo più adatto? I cinque punti chiave per alimenti più sicuri è il tema della campagna realizzata dal ministero della Salute in occasione di Expo 2015, sulla base delle indicazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità. Un video creato ad hoc nel quale si spiega in modo semplice che cosa sono i microrganismi, a cosa servono e come si compongono. Ci sono quelli buoni, che consentono la produzione di alimenti come formaggio, yogurt, carne fermentata e verdure fermentate e altri, spiega il ministero, “che sono invece molto più fastidiosi”. E’ il caso dei ‘cattivi’, i microrganismi responsabili, nel cibo, del cattivo odore, del cattivo gusto e dell’aspetto sgradevole, ma che di solito non causano malattie.

Grande attenzione, invece, bisogna rivolgere a quei microrganismi che, pur non cambiando il gusto o l’odore del cibo, sono decisamente pericolosi. Si tratta dei patogeni che possono provocare malattie anche gravi, come dolori di stomaco, vomito, diarrea febbre e perfino la morte. Sono molto prolifici e per moltiplicarsi hanno bisogno di cibo, acqua, calore e tempo. E’ possibile, però, prevenirli. Come? Bastano cinque semplici regole per alimenti più sicuri: la pulizia, per evitare contaminazioni, separare alimenti crudi e alimenti cotti per scongiurare contaminazioni incrociate, fare cuocere bene gli alimenti per uccidere i microrganismi, tenere i cibi alla giusta temperatura per impedire la proliferazione dei microrganismi, utilizzare solo acqua e materie prime sicure.

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