Roma, 27 lug. (LaPresse) – Occorre “prevedere che costituisca delitto, punibile con la reclusione non superiore a quattro anni, la diffusione al solo fine di recare danno alla reputazione o all’immagine altrui, di riprese audiovisive o registrazioni di conversazioni, anche telefoniche, svolte in sua presenza ed effettuate fraudolentemente. La punibilità è esclusa quando le registrazioni o le riprese sono utilizzabili nell’ambito di un procedimento amministrativo o giudiziario o per l’esercizio del diritto di difesa o del diritto di cronaca”. Questo il testo dell’emendamento del Pd, da poco depositato, a firma Verini ed Ermini, al disegno di legge di riforma del processo penale attualmente in discussione alla Camera.
La proposta di modifica esclude espressamente chi esercita il ‘diritto di cronaca’ dalle sanzioni previste per le registrazioni ‘rubate’. L’obiettivo è fugare ogni dubbio sull’ipotesi che questa sia una ‘legge bavaglio’ per la stampa, pericolo su cui si è sollevata una forte polemica.
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