Roma, 1 lug. (LaPresse) – “Con riferimento alle recenti notizie di stampa riportanti indiscrezioni sul contenuto degli atti di inchiesta del cosiddetto processo Ruby Ter, non si può che ribadire quanto già espresso chiaramente nella giornata di ieri dal presidente Berlusconi che ha respinto fermamente ogni addebito elevatogli. L’inchiesta della Procura di Milano strumentalizza e distorce dati e flussi finanziari già da tempo conosciuti senza portare alcun elemento di novità a carico del dottor Berlusconi”. Lo scrivono in una nota i difensori del leader di Forza Italia, Niccolò Ghedini e Federico Cecconi.
“Quanto, in particolar modo, alle elargizioni di somme di danaro disposte in favore delle varie ospiti di Arcore coinvolte nella deriva mediatica del cosiddetto processo Ruby – proseguono -, occorre ricordare che tutte le movimentazioni finanziarie che le riguardano sono avvenute in modo trasparente e sono state spontaneamente indicate alla Procura dalla stessa amministrazione del dottor Berlusconi, a dimostrazione appunto della liceità e trasparenza del suo operato. Si tratta di meri e inequivocabili atti di liberalità avvenuti anche anni prima dell’inizio del processo Ruby, e costituenti una piccolissima parte delle molte liberalità compiute dal presidente Berlusconi nei confronti di una pluralità di soggetti”. Infine, conclusono Ghedini e Cecconi, “quanto ai favoleggiati 7 milioni che sarebbero stati corrisposti a Ruby si tratta di notizia del tutto inventata, frutto di millanterie e congetture, di cui non vi è e non vi può essere alcuna prova, non essendo tale versamento mai avvenuto”.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata