Di Claudia Luise Torino, 21 giu. (LaPresse) – “Coraggio”. E’ questa la parola chiave che ha guidato il discorso di Papa Francesco ai lavoratori. Bergoglio ha scelto come prima tappa del suo viaggio a Torino, città della Fiat e polo industriale che più e prima di altri ha patito la crisi, un incontro con una rappresentanza di coloro che ogni giorno faticano per portare a casa uno stipendio. Hanno risposto all’appello, in piazzetta Reale, rappresentanti di ogni settore produttivo: dagli operai agli imprenditori, ai lavoratori in cassa integrazione. Per tutti il messaggio è lo stesso: “Siate artigiani del futuro, siate coraggiosi!”. Per il Pontefice non si tratta di una esortazione retorica. “Non significa – ha detto – rassegnatevi, ma al contrario: osate, siate coraggiosi”, perché solo così si può affrontare il futuro e superare il presente. Quindi Bergoglio ha voluto ancora una volta sottolineare la sua vicinanza “ai giovani disoccupati, alle persone in cassa integrazione o precarie, ma anche agli imprenditori, agli artigiani e a tutti i lavoratori dei vari settori, soprattutto a quelli che fanno più fatica ad andare avanti”.
PATTO SOCIALE GENERAZIONALE. Commossa la testimonianza, sullo stesso palco di Francesco, di una operaia 38enne che ha raccontato le sue difficoltà: “Io la volevo ringraziare – ha detto Alexandra Martino – per aver spesso sottolineato il lavoro della donna, i suoi ritmi, gli orari e il salario, unito al nostro compito di ‘regista’ della nostra famiglia, che, con l’aiuto dei nostri mariti, svolgiamo con dedizione affrontando un giorno alla volta”. Papa Francesco è tornato anche a chiedere “un patto sociale generazionale” per affrontare la crisi economica e quella occupazionale. “Mettere a disposizione dati e risorse, nella prospettiva del fare insieme – ha proseguito Bergoglio – è condizione preliminare per superare l’attuale difficile situazione e per costruire un’identità nuova e adeguata ai tempi e alle esigenze del territorio. E’ giunto il tempo di riattivare una solidarietà tra le generazioni, di recuperare la fiducia tra giovani e adulti. Questo implica anche aprire concrete possibilità di credito per nuove iniziative, attivare un costante orientamento e accompagnamento al lavoro, sostenere l’apprendistato e il raccordo tra le imprese, la scuola professionale e l’Università”.
RUOLO FONDAMENTALE DELLE DONNE. Per questo motivo “i figli sono la promessa”, ha sottolineato ancora il Pontefice, mentre “gli anziani sono la ricchezza della memoria”, quindi “una crisi non può essere superata senza i giovani, i ragazzi, i figli, e i nonni. Forza per il futuro ma memoria del passato che ci indica dove bisogna andare. I figli e i nonni sono la ricchezza di un popolo”. Un discorso scandito da calorosi applausi che hanno accompagnato le esortazioni del Santo Padre soprattuto quando ha parlato del ruolo fondamentale delle donne e delle prospettive per i giovani. Un clima di condivisione che è stato interrotto in una occasione da fischi: quando l’amministratore delegato di Fca Sergio Marchionne, seduto in prima fila con esponenti della famiglia Agnelli e dirigenti Fiat, si è avvicinato a Bergoglio per una stretta di mano. Francesco non si è sottratto e tra i due c’è stato un breve scambio di battute ma la platea ha contestato brevemente l’ad.
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