Napoli, 9 giu. (LaPresse) – Associazione a delinquere al cimitero di Napoli Poggioreale: è quanto emerso dall’indagine della guardia di finanza. Sono 17 le persone coinvolte a vario titolo nella truffa ai danni dello Stato fra cui un famoso notaio napoletano, sottoposto a misura cautelare e al divieto per sei mesi di esercitare la professione, e due noti imprenditori napoletani del settore funerario operanti nel campo dell’edilizia cimiteriale. Avvalendosi di dipendenti comunali compiacenti, gli indagati hanno acquistato dal 2007 al 2012 diverse cappelle funerarie di pregio, molte delle quali risalenti al 1800 e che, per la normativa vigente, non potevano essere oggetto di compravendita.

I manufatti erano venduti anche per 800mila euro. Dei falsi atti d’acquisto si occupava il notaio oggi arrestato: avvenivano senza il consenso dei proprietari originali, ignari della sottrazione e dispersione dei resti mortali dei propri cari. Il gruppo criminale, infatti, rimuoveva illegalmente le salme dalle cappelle funebri che venivano poi lussuosamente ristrutturate e proposte a nuovi clienti. L’inchiesta nasce dalla segnalazione di una ricca famiglia napoletana che, dopo un periodo di assenza dalla città, non ha più provato le tombe dei propri cari.

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