Torino, 9 giu. (LaPresse) – “Nessuna aula di tribunale può fare giustizia, noi volevamo solo accertare la verità”. Fortunato Scafidi, padre del 17enne Vito ucciso nel 2008 dal crollo di un controsoffitto nel Liceo Darwin di Rivoli (Torino), commenta così a LaPresse la sentenza del Tribunale di Torino che ha riconosciuto ai familiari un risarcimento di due milioni di euro.

Il padre del giovane ha spiegato la lunga trafila giudiziaria: “Sono sei anni e mezzo che cerchiamo di far emergere davvero ciò che è successo, ci siamo affidati ciecamente ai legali. Cifra record? Io non mi aspettavo nulla, se avessimo puntato ai soldi avremmo potuto accettare l’indennizzo dopo la prima sentenza”.

Ma sette anni dopo la morte del figlio per Scafidi non è cambiato nulla: “Nel Paese non vedo nessun segnale, continuano a crollare scuole con ferite e giovani in pericolo. La responsabilità di queste tragedie è tutta dei governi che fanno scaribarile a catena”.

“Vedo politici che lottano per gli animali, per l’ambiente ma nessuno si è mai esposto per l’edilizia scolastica”, ha concluso Scafidi. Il percorso giudiziario per il crollo del Liceo Darwin si è concluso con sei condanne della Corte d’Appello di Torino decise nell’ottobre 2013.

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