Assisi, 31 ott. (LaPresse) – Sono stati presentati ieri gli affreschi originali del Seicento della Chiesa Nuova San Francesco Converso in Assisi, il luogo di culto che si trova sulla casa natale del santo umbro. Dai primi del Novecento gli affreschi erano coperti da uno strato di finto marmo e nessuno, fino ad oggi, sapeva della loro esistenza. La scoperta è stata resa possibile grazie al Consolato della Federazione Russia in Ancona e soprattutto alla generosità dell’imprenditore Sergey Matvienko di San Pietroburgo (figlio della politica Valentina Matvienko), che ha messo a disposizione circa un milione di euro. Quando la generosità di Matvienko è stata sottolineata, ricordando la sua fede ortodossa e non cattolica, il mecenate ha risposto: “Non importa se si è ortodossi o cattolici, l’importante è essere cristiani”.

All’evento di presentazione erano presenti numerosi ospiti laici e religiosi del clero sia ortodosso che cattolico. L’organizzazione è stata curata dal cav. Renato Barchiesi. Il sindaco di Assisi, Claudio Ricci, dopo aver ringraziato Matvienko e il console onorario della Federazione Russa di Ancona Armando Ginesi, ha ricordato che “grazie a quest’opera di restauro si celebra un momento di alta dimensione europea in cui viene dato respiro alla storia. Mi complimento per il dinamismo e il pragmatismo che è emerso tra la collaborazione di pubblico e privato”. Padre Francesco De Lazzari, superiore della Comunità Francescana di Chiesa Nuova di Assisi, ha ripercorso con emozione tutte le tappe del restauro, aggiungendo che Matvienko “è un uomo a cui rivolgerò sempre sentimenti di stima e affetto perché è uomo di fede e ha compiuto un vero miracolo. Fin dal primo incontro con il console Ginesi, il 12 giugno 2013, ho capito che stava accadendo qualcosa di incredibile: la sua risposta al mio desiderio di veder restaurata la chiesa è stata ‘non prometto niente’, mentre fino ad allora avevo solo avuto promesse non mantenute”.

“Assisi è la culla del dialogo interreligioso – ha aggiunto il console Ginesi – è la città della Pace, dell’incontro tra i popoli credenti e ancora una volta, dopo Matvienko, siamo di fronte ad un dialogo tra culture. Gli ambasciatori della Repubblica Armena presso la Repubblica Italiana e la Santa Sede hanno omaggiato Chiesa Nuova con due pale d’altare appositamente realizzate da artisti, tra cui Narek Avetisyan. L’Armenia è una delle culle del Cristianesimo delle origini”.

“Tra le scoperte sono emerse molte figure femminili che potrebbero rappresentare le virtù cardinali, i busti dei Padri della Chiesa e i compagni di Francesco – ha spiegato Maria Brucato, Sopraintendente per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici dell’Umbria -. La cupola centrale, non ancora terminata, ha presentato sorprese inaspettate: nelle quattro lunette ci sono le più note storie di San Francesco che raccontano la sua vita matura; sotto le figure geometriche della cupola sono emessi sei volti maschili e i raggi di un sole” “Certamente – ha concluso – per tutti coloro che sono stati a vario titolo coinvolti, questo intervento ha rappresentato un’esperienza unica che ha costretto ad un aggiornamento quasi quotidiano e comunque in tempo reale delle problematiche da affrontare e delle scelte da compiere, di volta in volta e materia per materia”.

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