Genova, 27 ott. (LaPresse) – Sono una cinquantina le famiglie genovesi ancora fuori casa dopo che le loro abitazioni sono state colpite da ordinanze di sgombero in seguito a frane o ad altre criticità conseguenti all’alluvione del 9 ottobre. Se in molti hanno trovato un alloggio temporaneo presso amici o parenti, il ritorno a casa per la maggior parte di loro non avverrà in tempi brevi. Per questo il Comune di Genova, attingendo a circa 187mila euro dal fondo di riserva, ha deciso di dare un contributo ai nuclei famigliari che si trovano oggi senza un tetto. Il contributo potrà arrivare a 600 euro al mese (un massimo di 200 euro a componente del nucleo familiare) per gli affitti, per un periodo massimo di sei mesi, o finché non verrà revocata l’ordinanza di sgombero.

Per i nuclei familiari composti da una sola persona il contributo sarà di 300 euro, 200 euro in più per chi ha a carico una persona disabile. Contemporaneamente da Tursi parte anche un appello alla solidarietà: “Chiediamo a tutti i proprietari di case – spiega l’assessore comunale ai Servizi sociali Emanuela Fracassi – siano essi privati, associazioni o enti ecclesiastici, di mettere a disposizione alloggi per queste persone a prezzi calmierati”. Oltre alle difficoltà imminenti, infatti, alcuni nuclei familiari dovranno comunque continuare a pagare un mutuo e tutti affrontare le spese di un trasloco o dell’acquisto di mobili. “Chi avesse appartamenti disponibili – conclude Fracassi – può segnalarli all’Agenzia sociale per la casa del Comune”.

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