Venezia, 21 ott. (LaPresse) – Il presidente del Veneto Luca Zaia ha dichiarato lo “stato di crisi” per la tromba d’aria e le alluvioni del 13 ottobre scorso. Lo stato di crisi attiva e finanzia le componenti professionali e volontarie del sistema regionale di protezione civile garantendo il coordinamento e l’assistenza agli enti locali per l’intervento di soccorso e di superamento dell’emergenza.

La protezione civile regionale è dunque autorizzata, per i Comuni o le Province che ne faranno richiesta, a ricorrere alle risorse del fondo regionale per interventi di carattere urgente, necessari a garantire l’incolumità pubblica e le operazioni di soccorso e di assistenza alla popolazione. Il decreto firmato da Zaia servirà anche a richiedere al governo lo “stato di emergenza”.

Il 13 ottobre scorso il maltempo ha investito, dal primo pomeriggio fino a notte inoltrata, numerose aree del territorio regionale, in particolare nelle zone di Padova, Rovigo e Verona, con piogge, venti di forte intensità e trombe d’aria. Fenomeni meteorologici intensi hanno interessato buona parte del territorio della bassa padovana, del rodigino e del Veronese (in particolare Padova centro storico e zona Sud, i Colli Euganei, l’Atestino, il Montagnanese, il Polesine e il basso Garda), causando allagamenti e black out elettrici che si sono protratti anche per lunghi periodi, ed una serie di inconvenienti sulla viabilità stradale e ferroviaria (caduta di piante, blocco dei passaggi a livello) che hanno generato forti disagi per la popolazione.

Molte zone cittadine hanno subìto allagamenti, i tetti di molti edifici pubblici e privati sono stati scoperchiati e di conseguenza evacuati. Le violente raffiche di vento hanno abbattuto molti alberi, caduti lungo le strade e all’interno di aree pubbliche e private; si sono registrati danni ad infrastrutture, mezzi di trasporto, attrezzature e alle colture agricole.

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