Roma, 9 ott. (LaPresse) – Il diritto di difesa degli imputati al processo sulla presunta trattativa Stato-mafia “sarà comunque adeguatamente assicurato dalla assistenza tecnica, e dalla presenza dei difensori che lo esercitano in forza di un potere di rappresentanza legale e convenzionale, nonché dalla facoltà degli imputati medesimi, nel prosieguo del dibattimento, di far valere nelle forme e nei tempi prescritti ogni difesa ritenuta utile anche in relazione all’atto istruttorio che viene assunto al di fuor dell’aula d’udienza così come avviene negli altri casi previsti dalla legge”. Lo ha affermato il presidente della Corte d’Assise di Palermo, Alfredo Montalto, leggendo nell’aula bunker dell’Ucciardone l’ordinanza che rigetta la richiesta dei capimafia, Bagarellae Riina, e dell’ex ministro, Nicola Mancino, di partecipare alla deposizione del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, fissata al Quirinale il 28 ottobre.

“Ad ulteriore conferma dell’esclusione degli imputati – prosegue il presidente – deve considerarsi il fatto che, per gli imputati per i quali è già esclusa la presenza fisica in udienza anche nelle aule di giustizia ordinaria, quali Riina e Bagarella, la previsione rende ancora più evidentemente incompatibile la presenza degli stessi nella sede del Quirinale. Nè in assenza di norme specifiche, potrebbe farsi ricorso alla partecipazione a distanza, poichè questa è prevista solo per le attività svolte nelle aule d’udienza”.

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