Torino, 19 set. (La Presse) – “Davide Vannoni mi propose una cura contro la psoriasi ma capii subito, dopo 10 minuti, che non aveva la minima idea di cosa andava a trattare e che non c’era alcun percorso teorico”. Lo ha detto il professor Mario Pippione, esperto di dermopatologia del San Lazzaro di Torino, durante il processo a carico del fondatore di Stamina, che è accusato di tentata truffa nei confronti della Regione Piemonte.

Citato come teste dall’accusa dal pm Giancarlo Avenati Bassi, il testimone ha detto: “Vannoni venne nel mio studio tra il 2007 e il 2008 e si presentò come collega. Mi disse che voleva studiare la psoriasi con le cellule staminali. Mi fece vedere delle foto di parti del corpo affette da psoriasi prima e dopo la cura e mi disse ‘il paziente sono io, sono guarito dopo le infusioni di staminali’. Gli dissi che aveva avuto un bel coraggio a sottoporsi a quelle iniezioni. Che potevano essere pericolose e generare malattie autoimmuni. Da come parlava capii subito che non c’era alcun percorso scientifico dietro”.

“Mi disse – ha aggiunto il teste – che aveva dei pazienti a San Marino e che la cura costava ventimila euro a paziente. Mi disse che le metodiche erano bielorusse e che la Regione Piemonte lo avrebbe finanziato”.

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