Reggio Calabria, 19 set. (LaPresse) – Picchiata dal suo compagno per tre anni. L’ultima volta però ha trovato la forza per denunciarlo. E’ successo giovedì sera, a Isola Capo Rizzuto, nel crotonese. I carabinieri hanno arrestato in flagranza di reato di un ventottenne disoccupato, responsabile di maltrattamenti in famiglia nei confronti della convivente. La donna, casalinga ventiseienne, ha chiamato in caserma chiedendo l’intervento dei militari perché il convivente l’aveva colpita sia sulla schiena sia sulle braccia, provando anche a colpirla con una spranga in ferro.

I militari dell’arma hanno trovato la vittima ancora impaurita e tremante, raggiunta dai suoceri. La donna, una volta tranquillizzata, è stata accompagnata presso la caserma dove ha trovato il coraggio di raccontare la sua storia ai militari. La donna ha riferito che i comportamenti violenti del compagno sarebbero iniziati da circa 3 anni, da quando l’uomo avrebbe iniziato a frequentare compagnie sbagliate, rincasando tardi, smettendo di andare a lavorare e iniziando ad assumere sostanze stupefacenti.

La donna ha continuato, raccontando che nella maggior parte dei casi i litigi si verificavano nel momento in cui l’uomo rientrava in casa, quindi durante notte inoltrata o di prima mattina. Una volta rientrato, agitato e nervoso, le ordinava, gridando e svegliando la giovane figlia di 9 anni, di prendergli una bottiglia di grappa che beveva per intero. Uno degli episodi peggiori si sarebbe verificato lo scorso 28 giugno. La donna si sarebbe rifiutata in quell’occasione di obbedire al compagno. Di contro l’uomo avrebbe iniziato a minacciarla di morte. Visto lo stato di agitazione dell’uomo, la donna avrebbe deciso di mettersi a letto, ma lo stesso innervosito dal suo comportamento la avrebbe raggiunta in camera sferrandole numerosi pugni. L’uomo si trova nel carcere di Catanzaro in attesa della convalida dell’arresto.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata