Palermo, 26 ago. (LaPresse) – “Morte per asfissia da sommersione”. È l’esito delle ispezioni cadaveriche su alcuni dei 18 corpi trasportati domenica a Pozzallo dopo un naufragio al largo delle coste libiche. I migranti sarebbero annegati in un mix di acqua e carburante, creato da essi stessi, dopo essere svenuti a causa delle esalazioni. Secondo il racconto fatto dai superstiti agli agenti della squadra mobile di Ragusa, dopo 12 ore di navigazione il gommone è andato in difficoltà a causa di un foro alla prua e i passeggeri, presi dal panico, hanno svuotato le taniche di carburante per crearsi una boa di salvataggio. La benzina, però, è stata rovesciata all’interno dell’imbarcazione e in tanti sono morti annegati dopo essere stati coli da malore.
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