Ragusa, 2 giu. (LaPresse) – E’ stato ritrovato morto impiccato un ventiduenne giarratanese, nel ragusano, scomparso venerdì scorso. Il ritrovamento è stato fatto casualmente da un residente che ha notato il cadavere. Sarebbe stato quasi impossibile, spiega la polizia, trovarlo in condizioni normali poiché si trovava in un anfratto tra il muro della chiesa di Sant’Antonio e quello di contenimento di un adiacente giardinetto pubblico.
Sono giunti sul posto i carabinieri della stazione di Giarratana, seguiti a ruota dai poliziotti della squadra mobile e della scientifica della questura con i militari della compagnia carabinieri di Ragusa. Sul posto, mentre i tecnici di polizia scientifica operavano i rilievi, anche il magistrato incaricato del caso, Gaetano Scollo della Procura della Repubblica di Ragusa. Le operazioni sul posto si sono protratte per tutto il pomeriggio. Al momento poliziotti e carabinieri stanno nuovamente ascoltando gli amici del ragazzo morto per fare maggiore luce sulla vicenda. Alcuni particolari della stessa infatti sono ancora poco chiari e soprattutto il susseguirsi degli eventi e il loro esatto orario non sono ancora ben definiti e gli investigatori sono alla ricerca di risposte.
Salvatore Cultrera, il ragazzo morto, è stato trovato, specificano dalla squadra mobile, impiccato alla sbarra di supporto di un parapetto. A scoprire il cadavere è stato un residente che stava giocando in un piccolo parco con la figlia ed era intento a raccogliere alcune nespole quando ha sentito un forte odore provenire dall’anfratto. Secondo le prime analisi del medico legale il decesso appare dovuto ad asfissia da impiccamento e si escludono altre cause, considerato anche l’avanzato stato di decomposizione. Tuttavia senza l’autopsia (che verrà effettuata il 3 giugno) non è possibile, specifica la polizia, fare altre ipotesi che al momento appaio inverosimili, come morte dovuta a cause di tipo violento.
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