Milano, 20 mag. (LaPresse) – Dall’imprenditore vicentino Enrico Maltauro, la “cupola” degli appalti guidata da Primo Greganti, Gianstefano Frigerio e Luigi Grillo voleva oltre 2 milioni di euro di tangenti per appalti legati ad Expo e a Sogin, società di Stato incaricata del decommissioning degli impianti nucleari e della messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi. Lo ha rivelato, da quanto si è appreso, Sergio Cattozzo, ex esponente dell’Udc ligure e “segretario” dal 2010 dell’ex senatore del suo partito Luigi Grillo, nel corso del secondo interrogatorio davanti ai pm Claudio Gittardi e Antonio D’Alessio.

I verbali dell’interrogatorio, durato oltre quattro ore, sono stati secretati e quasi certamente Cattozzo verrà sentito dai pm nei prossimi giorni. In particolare, a quanto si apprende a Maltauro sarebbero state chieste tangenti pari all’1,5% del valore dell’appalto da 85-90 milioni di euro vinto dalla sua società con la Sogin per la cementificazione delle scorie liquide radioattive del sito di Saluggia (Vercelli). Mazzette per 600mila euro sarebbero già state versate dall’imprenditore vicentino che ne aveva promessi altrettanti. In tutto, quindi, circa 1,2 milioni di euro. A queste somme si aggiungono altri 600mila euro promessi da Maltauro per ottenere l’appalto per le cosiddette architetture di servizi di Expo. A quanto si apprende, infine, Cattozzo avrebbe affrontato con i pm anche il capitolo dei 323 milioni di euro di gara per la Città della salute, polo ospedaliero che dovrebbe sorgere a Sesto San Giovanni, sull’ex area Falck, gara che la cupola avrebbe cercato di truccare.

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